In Vespa al Polo nord da Babbo Natale: farà 9 mila chilometri per aiutare i bambini

Pordenone, Massimo Berlenga aiuta l’area giovani del Cro e i detenuti di Portoazzurro

PORDENONE. Su due ruote per passione e solidarietà: Massimo Berlenga, imprenditore nel settore dei traslochi e presidente del Vespa club di Pordenone, ha unito il suo amore per lo scooter più famoso del mondo e il desiderio di fare del bene agli altri per pianificare una fantastica, unica e straordinaria avventura sui ghiacci della Lapponia, a tu per tu con Babbo Natale.

Tutto parte un anno e mezzo fa quando pensa a un viaggio al Polo Nord in Vespa, in pieno inverno. «Sono solito fare raduni invernali e mi attrezzo con la mia Vespa per muovermi col freddo» ha spiegato.

Così un anno e mezzo fa “prende le misure” di questo viaggio in Lapponia, con un itinerario che lo porta a nord di Oslo.

Capisce che si può fare, anche modificando la Vespa con particolari sci che monta per attraversare tratti innevati (sci creati da lui stesso perchè non esiste una dotazione di serie e nessuna altra Vespa è equipaggiata in quel modo) e con un sistema di riscaldamento che gli soffia aria calda sul petto, quando necessario.

Al viaggio unisce anche la solidarietà e così si accorda con l’Area giovani del Cro per portare le letterine dei giovani malati direttamente a Babbo Natale. «Una settimana prima della partenza andrò ad Aviano a raccogliere i desideri dei bambini e li porterò al Polo Nord» spiega.

Berlenga partirà il 2 dicembre, alle 10, dal Comune di Pordenone e salirà fino all’estremità settentrionale del mondo.

«Saranno 4.500 chilometri ad andare e altrettanti a tornare – racconta – per circa 20 giorni di viaggio». Sarà solo sul mezzo a due ruote, ma lo seguirà un furgone con un amico e il fotografo Massimo Zanetti.

«È necessario l’accompagnamento - spiega - perchè da Stoccolma in poi non ci sono possibilità di effettuare riparazioni o manutenzioni e in caso di rotture importanti alla Vespa devo riuscire a rimediare».

Berlenga saluterà Babbo Natale a Rovaniemi (dove contatterà il sindaco per lasciare del materiale divulgativo sulla città di Pordenone) e arriverà al Polo Nord, per tornare a casa entro Natale, quando consegnerà ai pazienti dell’Area giovani i regali “commissionati”.

Nel frattempo, di questo progetto è venuto a conoscenza il direttore del carcere di Portoazzurro, Francesco D’Anselmo, che gli ha chiesto di portare una testimonianza sulla sua attività e sull’impresa in programma ai detenuti.

Così, con l’amico Antonio Chiera, Berlenga ha raggiunto l’isola del Giglio e, dopo aver ottenuto i nullaosta ministeriali, per la prima volta la Vespa ha varcato il carcere di massima sicurezza. Tanta la curiosità da parte dei 50 detenuti che hanno partecipato all’incontro (alcuni dei quali condannati all’ergastolo).

«Ho raccontato loro dei viaggi che ho fatto e del mio futuro impegno al Polo Nord – ha raccontato Berlenga -. Alcuni di loro mi hanno chiesto se anche per i loro nipoti e i loro figli posso portare la lettera a Babbo Natale. Così, alla partenza da Pordenone, porterò con me anche i loro desideri».

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