In volo dalla Croazia al Friuli: invasione di grifoni alla riserva di Cornino

Boom di visite alla Riserva naturale di Cornino. Il primato però non è solo quello dei tantissimi amanti della natura che con la bella stagione arrivano nel piccolo angolo di paradiso del Comune di Forgaria, ma soprattutto quello dei grifoni che nelle ultime settimane stanno affollando il punto di alimentazione della Riserva. Da una decina di giorni infatti è aumentato il numero di grifoni osservati sul punto di alimentazione della Riserva. Si possono osservare oltre 150 soggetti.
E le presenze sono destinate ad aumentare ancora fino alla fine di settembre con l’arrivo dei giovani e dei loro genitori dalla Croazia e di quelli nati in Friuli. Dalla fine di agosto ritorneranno anche i grifoni che hanno trascorso l'estate sugli Alti Tauri in Austria e il numero di esemplari che si potranno osservare aumenterà a 300-400 esemplari. A confermarlo Fulvio Genero, direttore scientifico della Riserva: «Il nostro – spiega Genero – è l’unico punto di alimentazione di tutte le Alpi. Questi animali, pur continuando a svolgere in natura il ruolo di spazzini, sanno che qui hanno un luogo sicuro».
Il progetto per la reintroduzione del grifone a Cornino è partito alla fine degli anni ’80: «Quando abbiamo cominciato con il nostro progetto venivano solo una trentina di grifoni – afferma Genero –. Oggi i progetti di tutela e di reintroduzione di questi volatili hanno fatto che sì che la popolazione aumentasse e le frequentazioni sono aumentate. Il nostro punto di alimentazione garantisce loro un posto per rifocillarsi».
A Cornino, si possono osservare sia i rapaci stanziali che quelli di passaggio: «Ogni anno – aggiunge il direttore scientifico – in questo periodo e fino alla seconda metà di settembre ci sono esemplari che arrivano dalla Croazia che rimarranno qualche settimana per poi spostarsi verso i Balcani, verso la Grecia e la Turchia». Questi animali non hanno bisogno di grosse quantità di cibo: «Di media – spiega l’esperto – mangiano circa mezzo chilo di cibo che consiste in carcasse di animali. Quando debbono affrontare lunghi viaggi arrivano a 2 chili di cibo. A Cornino un terzo delle carcasse appartengono ad animali selvatici morti in incidenti stradali e recuperati dalle squadre di Recupero fauna selvatica, il resto proviene dagli allevamenti della zona di suini».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto