Inaugurata l’altalena per i disabili

L’inclusione passa anche dal divertimento, e Pordenone è all'avanguardia in questo campo. In città è iniziata l’installazione di giochi per disabili, che hanno dato il via a una piccola rivoluzione. Ieri è stata inaugurata la seconda altalena per disabili al parco Galvani, che è stata acquistata grazie all’mpegno dell’organizzazione Inner Wheel, aiutata dalla giunta comunale.
Come ha sottolineato la presidente dell’associazione, Adelaide Missineo, «questo progetto, chiamato “Un gioco anche per me”, è stato azzardato, perché all’inizio c’erano poche conoscenze sull’argomento».
Si tratta di un’operazione di fatto nuova, che ha dato qualche grattacapo all’associazione, durante la ricerca di questo tipo di giochi, che sono piuttosto rari. In particolare, la prima altalena che si trova sempre al parco Galvani ed è stata inaugurata a marzo, è stata comprata dopo un percorso lungo. «Dopo lunghe ricerche su internet – ha evidenziato Missineo – abbiamo trovato un’azienda italiana che ha costruito la struttura portante, ma i seggiolini li abbiamo ordinati negli Stati Uniti, e ci sono voluti tre mesi per riceverli».
Questa volta, invece, l'altalena è al 100% made in Italy. Ed è anche un esempio di creatività. Si tratta di un’idea di Filippo Pivetta, ingegnere veronese di 30 anni, che ha progettato questa struttura, che si vende anche in Cina. Il punto fondamentale di questo gioco è l’autonomia dell’utente, che può salire da solo in carrozzina, e spingersi utilizzando una corda. Soddisfatto l’assessore all’Ambiente, Nicola Conficoni, che ha seguito da vicino tutte le operazioni. «Con queste altalene, Pordenone diventa ancora più inclusiva. Siamo l’unica realtà di questo tipo a livello regionale, e tra le poche nel Triveneto».
Dopo il rito del taglio del nastro, per il giro di prova sull’altalena è salita la campionessa paralimpica di tennis tavolo Giada Rossi. Un momento che è stato analizzato dall’assessore alle Politiche sociali, Vincenzo Romor, che ha commentato: «Il Comune è molto attento a questi temi. E il nostro obiettivo è cercare di consentire ai disabili di fare tutto».
Daniele Boltin
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