Incendio di Cervignano, famiglia con quattro figli ancora senza casa
Il caso di un nucleo che non può accettare l’abitazione che l’Ater sta offrendo: «Viviamo in hotel e siamo trattati bene, ma non possiamo restare a Strassoldo»
Resta ancora incerta la situazione di quattro famiglie di sfollati a seguito dell’incendio che ha colpito nella notte tra il 12 e il 13 dicembre la palazzina Ater di via Brumatti a Cervignano, rendendola inagibile, lasciando 24 famiglie prive di abitazione.
Di queste, 15 hanno già avuto le chiavi dall’Ater e quindi gli appartamenti per i quali hanno già firmato i contratti delle utenze e si stanno insediando dopo aver recuperato qualcosa dalla vecchia abitazione e acquistato altro, altri sono ospiti di famigliari, mentre sei sono ancora alloggiati in un hotel a Strassoldo grazie alle risorse messe a disposizione dalla Protezione civile regionale per l’emergenza abitativa.
Tra queste ultime c’è la famiglia Mondher Kardous, composta da sei persone: mamma, papà e quattro figli, che stanno aspettando una casa Ater a Cervignano in quanto quella assegnata a Strassoldo gli creava difficoltà nel gestire la loro vita sociale e professionale.
«Posso dire che siamo stati trattati bene e aiutati da tutti e tutti sono stati gentili, dalla Protezione civile all’amministrazione comunale, dall’Ater al gestore dell’hotel, ma ci manca una casa nostra, una abitazione nella quale portare le nostre cose, tutte ancora dentro l’appartamento incendiato.
L’Ater – racconta – ci concede due ore al giorno per due giorni la settimana per andarle a recuperare, ma non abbiamo parenti dai quali collocarle (lei è siciliana, lui è tunisino) e allora dobbiamo a giocoforza lasciarle nell’appartamento, ma qui finiscono per rovinarsi a causa dello strato di fuliggine che le ricopre.
Purtroppo il nostro appartamento è al primo piano e tra quelli maggiormente colpiti dall’incendio, per cui sarà già difficile salvare alcune cose».
I Kardous, assieme ad altre tre famiglie, saranno ora inseriti nella prossima trance di assegnazioni di appartamenti Ater a Cervignano, dove sono in fase di ristrutturazione 12 alloggi.
Intanto tre anziani con problemi di deambulazione sono stati accolti in case di riposo in comuni limitrofi.
Il grave incendio che ha colpito la palazzina Ater di via Brumatti a Cervignano ha coinvolto 24 famiglie e un totale di 62 persone, e per fortuna non ha fatto registrare conseguenze gravi per la salute e la vita dei residenti: alcune persone sono state ricoverate per inalazione di fumo, ma senza riportare ustioni o danni irreversibili.
Questo aspetto ha rappresentato un conforto importante in un evento che avrebbe potuto avere conseguenze ben più drammatiche. Sulla vicenda che ha portato all’incendio si continua a indagare per stabilire le cause che lo hanno provocato.
E proprio per saperne di più, la Procura ha aperto due fascicoli, uno per via Brumatti, dove le fiamme sarebbero partite da una motocicletta parcheggiata nel garage dell’edificio, e uno per il cantiere navale Molinas di via Cajù, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13.
L’ipotesi di reato, per entrambi i roghi è incendio. «Le indagini proseguono a 360 gradi – erano state le parole del procuratore capo, Massimo Lia, all’avvio delle indagini –. L’ipotesi di reato è incendio ma resta da stabilire la natura dolosa, colposa o accidentale di entrambi i roghi».
Va anche evidenziato che l’Ater, con i suoi tecnici, ha avviato le indagini strutturali per verificare se la palazzina di via Brumatti potrà essere ristrutturata o dovrà essere demolita.
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