Inchiesta rimborsi: in 9 replicano alla Corte dei conti

Risposte da Pdl, Lega, Misto, Udc, Pd, Cittadini, Idv, Ciani e Rosolen. I magistrati contabili hanno 3 mesi per stabilire come agire

UDINE. Hanno risposto tutti, tranne Sel, che per legge ha ancora qualche giorno a disposizione. Sul tavolo del procuratore regionale della Corte dei conti, Maurizio Zappatori, sono arrivate le lettere con cui sette capigruppo e due consiglieri, Alessia Rosolen (Uar) e Paolo Ciani (Fli), chiariscono i rimborsi ai consiglieri per spese di rappresentanza.

Ora il magistrato contabile ha 120 giorni per esaminare i documenti e decidere se le motivazioni sono soddisfacenti oppure procedere con la richiesta di processo, procedimento civile. Ma Zappatori potrebbe anche chiedere spiegazioni ad altri consiglieri regionali. Alla conclusione di questa fase dell’inchiesta sarà già insediato il nuovo Consiglio regionale.

La Corte dei conti indaga per verificare eventuali danni alle casse della Regione e lavora sulle spese di rappresentanza 2011 di tutti i gruppi consiliari, per un ammontare complessivo di quasi 885 mila euro. Nel mirino di magistrati e Guardia di finanza sono finiti la maggior parte degli scontrini.

Fin dall’avvio dell’indagine Zappatori ha sottolineato di ritenere sproporzionata, illogica e irrazionale l’incidenza della somma per rappresentanza rispetto al fondo complessivo per il funzionamento dei gruppi – circa 2,6 milioni. Poi, esaminando scontrino per scontrino, ha cominciato a sollevare dubbi, ritenendo che somme rimborsate per cene e pranzi, per regali a dipendenti e sostenitori – dagli acquisti in pelletteria e in gioielleria fino agli articoli per bimbi – poco avessero a che fare con la rappresentanza.

È così agli otto capigruppo di Pdl, Lega, Udc, Misto, Pd, Sel, Cittadini e Idv e a Ciani e Rosolen – che appartengono al Misto ma hanno ciascuno un proprio bilancio – Zappatori ha inviato la richiesta formale a motivare ogni singola cifra, anche perché la maggior parte dei rimborsi non contiene motivazioni. Gli atti sono stati notificati tra il 6 e il 10 marzo e da allora ciascuno ha avuto 30 giorni a disposizione per replicare, tranne Sel cui la richiesta è stata notificata il 18 marzo e quindi ha ancora qualche giorno per rispondere.

Al Pdl sono stati chiesti chiarimenti per una spesa di 330 mila euro, alla Lega per 238 mila, al Pd per 170 mila, al Misto per 35 mila e 800 euro, all’Udc per 34 mila, a Sel per 10 mila e 500 euro, all’Idv per 9 mila e 500 euro, a Cittadini per 8 mila, a Rosolen per 23 mila e a Ciani per 10 mila e 600.

L’avvocato udinese Luca Ponti ha redatto i documenti con le motivazioni per Pdl, Lega e Pd. «Abbiamo riproposto alcune tesi, come il fatto che i gruppi sono associazioni, e ribadito il nodo centrale della questione. E cioè – argomenta Ponti – che se anche non si trattasse di spese di rappresentanza, nel regolamento per l’utilizzo dei fondi per il funzionamento dei gruppo ci sono altre voci che giustificano ogni spesa sostenuta».

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