Inchiesta sui rimborsi a Carnia Welcome
TOLMEZZO. Si indaga sui rimborsi spese di Carnia Welcome Travel scarl. Un’inchiesta della procura carnica ha registrato i primi passi attraverso perquisizioni e acquisizioni di documenti in diverse sedi. Al momento l’unico indagato è il presidente del consorzio, Massimo Peresson. Nei suoi confronti sono stati ipotizzati i reati di appropriazione indebita e truffa ai danni della stessa Carnia Welcome, appunto sui rimborsi spese percepiti nell’attività della società per la partecipazione alle fiere e ai viaggi in genere.
L’inchiesta – che è alle battute iniziali – è scattata da un esposto ed è seguita dal sostituto procuratore Letizia Puppa (nella foto), che ha delegato la guardia di finanza di Tolmezzo per svolgere gli accertamenti, avendo firmato i decreti di perquisizione.
I finanzieri hanno avuto accesso sia all’azienda privata di Peresson sia alla sua abitazione, sia alla sede di Carnia Welcome e negli studi dei commercialisti che si occupano della contabilità del consorzio.
L’ipotesi che siano stati richiesti e disposti rimborsi spese non giustificati è comunque tutta da verificare da parte della stessa guardia di finanza e dal magistrato che ancora non è a conoscenza dell’attività di perquisizione e acquisizione dei documenti. Anche perché bisognerà verificare con attenzione i periodi che fanno riferimento ai rimborsi percepiti, ma soprattutto capire come Carnia Welcome, non essendo una società rigorosamente pubblica, possa essere considerata alla stregua di un ente pubblico in relazione ai finanziamenti percepiti per mettere in pratica i progetti che sono tipici della propria attività.
Assolutamente tranquillo e anche un po’ stupìto è lo stesso Peresson, che non risparmia una battuta: «Sarà stato qualche invidioso a fare l’esposto», dice, prima di spiegare nel dettaglio com’è andata l’attività della finanza. A riprova della sua tranquillità, il fatto che si è fidato del lavoro dell’avvocato d’ufficio nominato dalla procura. «Non ha neanche partecipato alle perquisizioni», dice Peresson, che poi attacca: «Non ho niente da nascondere sui rimborsi chilometrici chiesti per i miei viaggi alle fiere e agli incontri – chiarisce –. Sono sempre andato a titolo gratuito e mi sembra giusto presentare i rimborsi se vado con la mia automobile. Vogliono anche capire il possesso di una macchina fotografica: la adopero per esercitare la mia professione di presidente di Carnia Welcome, le fotografie escono sul sito internet».
Da poco più d’un mese Peresson è tornato presidente della società, dopo lo stop durante la campagna elettorale per le elezioni regionali dov’era candidato del Pd. «Ho portato lo stand con il mio camioncino – spiega ancora – i rimborsi sono quelli e sono tutti segnalati nei bilanci. Possono controllare. Ho anche fatto un incidente stradale con la macchina e l’ho dovuta aggiustare... Ho fatto il presidente a titolo gratuito, firmando addirittura una fideiussione in banca. Ho fatto risparmiare bei soldi anche rinunciando al mio compenso».
Massimo Peresson dice di aver offerto il proprio tempo libero e di aver portato bilancio di Carnia Welcome «a cifre considerevoli». E ribatte: «I rimborsi spese sono scritti nei bilanci. Vorrei sapere: come si fa a fare la promozione in fiera e in giro se non si viaggia?». E conclude: «Ho fiducia nella magistratura, vorrei che fosse chiarito tutto in breve tempo».
Come detto, l’inchiesta è alle battute iniziali e anche l’ipotesi investigativa è, come si dice, ancora fluida; necessita cioè delle verifiche in base alla documentazione sequestrata e acquisita. La contabile e dipendente di Carnia Welcome non è stata indagata.
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