Incidente in caserma a Tauriano: un militare risarcirà 10 mila euro

Il caporal maggiore sterzò per evitare un animale e il veicolo si ribaltò. Disse di aver visto un intruso. Per la Corte dei conti c’è stato il danno erariale: il mezzo si è rovesciato a causa della velocità eccessiva

SPILIMBERGO. Un giovane militare campano, già primo caporal maggiore in servizio al 32° Reggimento carri di Tauriano, il 26enne salernitano Antonello Coccaro, è stato condannato dalla Corte dei conti del Friuli Venezia Giulia a risarcire il ministero della Difesa. La Corte ha ravvisato i presupposti del danno erariale e quantificato in 10 mila euro la somma dovuta dal militare (oltre alla liquidazione delle spese di giudizio).

L’episodio dal quale è scaturita l’azione della Procura regionale della Corte dei conti risale al 22 agosto del 2015. Coccaro, alla guida di un mezzo militare, era impegnato, assieme a un commilitone, in un pattugliamento all’interno del deposito di munizioni di Spilimbergo.

All’improvviso, in fase di accelerazione su una strada sterrata, il giovane aveva perso il controllo del veicolo, che si era ribaltato. Conducente e passeggero erano rimasti feriti, il secondo in modo più serio.

Coccaro si giustificò riferendo ai superiori di aver visto, a circa 200 metri di distanza, una sagoma sospetta saltare la recinzione e di aver accelerato, imboccando la deviazione sterrata proprio per identificare l’intruso.

All’improvviso, però, un piccolo animale aveva improvvisamente attraversato la strada, costringendo Coccaro a una brusca sterzata, che gli aveva fatto perdere il controllo del mezzo.

Il 25 settembre il comandante del 32° Reggimento carri ha denunciato alla Procura regionale il danno erariale, sostenendo che l’incidente era stato provocato da una condotta di guida imprudente. Fra riparazione del veicolo, ripristino di un’infrastruttura e assenze per malattia, l’amministrazione ha presentato un conto di più di 30 mila euro.

Il collegio di giudici ha ritenuto che «l’incidente sia stato determinato dalla velocità eccessiva, certamente superiore al limite di 10 chilometri orari, previsto per la circolazione all’interno dell’infrastruttura militare». Il commilitone passeggero ha confermato l’attraversamento dell’animale, ma ha detto di non aver visto l’intruso.

In udienza, il 15 dicembre scorso, la Procura ha prodotto un dvd con il quale ha dimostrato che nel punto in cui Coccaro ha dichiarato di aver avvistato i movimenti sospetti non era possibile scorgere la recinzione. Circostanza dimostrata anche da una nota del 15° Centro rifornimento e mantenimento di Spilimbergo: l’ex Corpo di Guardia Est, circondato da una fitta vegetazione, ostruisce la visuale sulla recinzione.

La ricostruzione dei fatti di Coccaro è «poco credibile» secondo la Corte, anche perché in presenza di un potenziale pericolo, il graduato non ha ritenuto di allertare il comando. Il giovane si è difeso sostenendo di aver prima voluto verificare di che cosa si trattasse.

Così, però, ha abbandonato il percorso di servizio, imboccando la strada sterrata: per il collegio dei giudici si tratta di «grave imprudenza unita a una palese violazione dei doveri di servizio». Se, poi, avesse viaggiato a meno di 10 chilometri orari, l’incidente secondo i giudici non sarebbe avvenuto. Sussiste pertanto, ad avviso della Corte, «l’elemento soggettivo della colpa grave».

Ma il risarcimento dei danni è stato ridimensionato, tenendo conto dell’usura del mezzo. E ridotto ulteriormente a 10 mila euro, applicando il potere riduttivo dell’addebito, invocato dalla difesa, anche in considerazione della condizione di tensione operativa che connota i servizi di sorveglianza armata e del reddito, del militare.

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