Omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso: cosa rischia l’automobilista dopo l’incidente di San Gottardo

A perdere la vita nel violentissimo scontro Alberto Rinaldi, 50 anni, di Martignacco. Al vaglio anche la velocità dell’uomo che si è consegnato ai carabinieri

Anna Rosso
L'auto accartocciata dopo l'incidente
L'auto accartocciata dopo l'incidente

L’urto, violentissimo. Un’auto, sospinta fuori dalla carreggiata, che finisce per capovolgersi nel fosso erboso a lato della strada. È costato la vita al cinquantenne di Martignacco Alberto Rinaldi l’incidente avvenuto nella tarda serata di martedì, verso le 22, a San Gottardo, alla periferia Est di Udine.

Scontro frontale, morto un cinquantenne: il conducente della Renault si è costituito in mattinata ai carabinieri
Distrutta l'auto sulla quale viaggiava Rinaldi

Ferita anche una donna, fortunatamente in modo non grave: viaggiava nell’altro veicolo coinvolto nell’incidente, una Renault Megane di colore giallo condotta da un 45enne residente in un Comune del Cividalese che si è allontanato e che è stato cercato per ore dalle forze dell’ordine (ha preso parte alle ricerche anche il personale della Squadra volante della questura udinese ). Fino a quando, poco dopo le 7, lo stesso 45enne si è presentato spontaneamente al comando dei carabinieri.

Auto accartocciata

Alberto Rinaldi era al volante di una Fiat Punto azzurra che, stando ai primi elementi raccolti dalla polizia (ma l’esatta dinamica è tuttora in fase di accertamento da parte degli agenti), sarebbe stata tamponata, come sembra rivelare la carrozzeria, completamente accartocciata e rientrata nella parte dietro, fino quasi a far scomparire alla vista i sedili posteriori.

Le indagini sulle possibili cause

Tutti e due i veicoli stavano percorrendo la statale 54, che in quel tratto prende il nome di Strada per San Giuseppe, e procedendo verso il capoluogo friulano. L’urto è avvenuto poco dopo il ponte sul Torre, all’incirca all’altezza del vivaio “Il giardinetto”.

Le cause all’origine del fortissimo scontro ancora non si conoscono. Gli investigatori, proprio per fare luce sull’accaduto, stanno raccogliendo tutti gli elementi e le testimonianze possibili. Tra le circostanze segnalate ci sarebbe anche quella relativa a un presunto litigio in corso, proprio nei momenti precedenti l’urto, tra il 45enne del Cividalese e la 32enne che stava viaggiando con lui. Tutto è ancora al vaglio degli agenti del comando di via Giradini.

L’omicidio stradale e la fuga

Al termine degli accertamenti, la polizia locale segnalerà il conducente della Renault alla Procura della Repubblica di Udine per le ipotesi di reato di omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso ed è in corso di valutazione anche la velocità a cui procedeva il suo veicolo. Ciò che resta delle due auto coinvolte nell’incidente è stato posto sotto sequestro per consentire altri eventuali verifiche anche in futuro.

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Distrutta l'auto sulla quale viaggiava Rinaldi

I primi soccorsi

Martedì sera il lavoro dei soccorritori è stato lungo e delicato. Quando sono arrivati, infatti, le condizioni del cinquantenne Rinaldi apparivano già critiche. Sono state effettuate le manovre di rianimazione e poi la corsa, secondo la procedura più urgente (in codice rosso) verso il pronto soccorso di Udine. Purtroppo l’uomo è deceduto poco dopo all’ospedale Santa Maria della Misericordia. Per la donna di 32 anni che era sull’altro mezzo, invece, lievi traumi.

I vigili del fuoco del comando di Udine, già intervenuti pochi minuti dopo l’incidente, sono ritornati a San Gottardo verso le 3. Con le loro potenti torri faro, hanno aiutato le forze dell’ordine a ricercare, nelle vicinanze del luogo dell’incidente, sia la persona che era al volante della Renault (si temeva per la sua incolumità: non si poteva escludere, infatti, che l’uomo, forse ferito, dopo pochi passi, si fosse accasciato da qualche parte, magari tra la vegetazione), sia eventuali altri elementi potenzialmente utili alle indagini.

La presentazione in caserma

Presentandosi spontaneamente ai carabinieri, il 45enne del Cividalese non ha ulteriormente aggravato la sua posizione. Il comma 1 dell’articolo 189 del Codice della strada, infatti, prevede che «l’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, ha l’obbligo di fermarsi e di prestare l’assistenza a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona». E, in caso di fuga e omissione di soccorso, è previsto, tra l’altro, anche l’arresto facoltativo in flagranza.

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