Incidenti, Fvg è il più sicuro

TARVISIO. Sci sport pericoloso? In Friuli Venezia Giulia la risposta è sicuramente no, se guardiamo le statistiche. Nella stagione 2011-2012 in Fvg si sono registrati tredici incidenti ogni 10 mila primi ingressi, in diminuzione rispetto ai 15 su 10 mila della stagione precedente, e comunque di molto inferiori alla media delle altre regioni dell’arco alpino (con una media di 18 su 10 mila). Secondo Promotur, quindi, vanno dunque sfatati i luoghi comuni sulla pericolosità dello sci, dalla pista killer all’enfasi con cui si evidenziano gli scontri fra sciatori. Per avere un confronto basti pensare che in Italia i decessi per incidenti in ambito domestico (un ambiente considerato sicuro per definizione) sono ogni anno più di 5 mila, mentre nello sci e nello snowboard qualche decina, compresi i sepolti da valanga e gli infartuati, a fronte di circa 2 milioni e mezzo di praticanti e 20 milioni di giornate sci.
Allo sci va attribuito il 5,7% del totale degli accessi al pronto soccorso per incidente sportivo, contro il 46% di calcio-calcetto o il 7,8% del basket. E in ogni caso solo una minoranza degli incidenti sulla neve può essere classificata come grave.
L’Italia, nel campo della sicurezza sulle piste, non è seconda a nessuno e l’opera di prevenzione raggiunge standard superiori rispetto ad altri Paesi. In questo contesto l’Agenzia Promotur, come gestore degli impianti di risalita del Fvg, si colloca in cima alla graduatoria nazionale ed è da anni un punto di riferimento sia per la prevenzione sia per le metodologie di soccorso. L’Italia è l’unico paese al mondo ad avere una legge nazionale sullo sci (dal 2003) che tra l’altro impone l’uso obbligatorio del casco per i minori di 14 anni (solo in Austria in alcune province il casco è obbligatorio fino ai 15). Ma da noi questa norma che riguarda bambini e ragazzi ha fortemente contribuito a sensibilizzare anche gli adulti, al punto che in molte stazioni si arriva anche oltre il 60% di utilizzo da parte degli sciatori e snowbordisti, con una percentuale media nazionale quantificata nel 45%, e con un incremento che va fino al 14% in più nel 2011 rispetto alla stagione precedente. Insomma il casco piace agli italiani e secondo un recente studio dell’Università di Innsbruck riduce la probabilità di riportare un trauma cranico del 35% negli adulti e del 59% nei bambini.
I dati sulla sicurezza, riguardanti cause degli infortuni, fasce orarie e fasce di età nonché le tipologie di traumi, provenienti dagli impianti gestiti da Promotur sono in gran parte in linea con quelli nazionali, tratti dal Sistema Simon (sorveglianza epidemiologica degli incidenti in montagna) frutto dell’attività di ricerca che l’Istituto superiore di sanità conduce da anni in collaborazione con 24hAssistence e con il Centro addestramento alpino della Polizia di Stato. Il sistema Simon si avvale dei dati sui soccorsi registrati dalla polizia in 64 stazioni sciistiche delle Alpi e degli Appennini, che rappresenta un campione molto rappresentativo.
Le statistiche in Fvg dicono che la maggior parte degli incidenti (82%) avviene per caduta accidentale dovuta a perdita di controllo degli attrezzi, mentre gli scontri sono l’8% sul totale degli eventi; le tipologie di traumi nello sci sono soprattutto distorsioni (36%), contusioni (25%), fratture (13%), ferite (10%), lussazioni (5%) e altro (11%). Infine, per ciò che riguarda le fasce orarie e le fasce di età, gli infortuni sono più frequenti dalle 11 alle 13 (38%) e dalle 14 alle 16 (23%) e le persone coinvolte hanno dagli 11 ai 20 anni nel 32% dei casi.
Nell’ultima stagione invernale si sono registrati 709 incidenti nei 5 poli gestiti dalla Promotur a fronte di 528 mila 795 primi ingressi, registrando così il primato nazionale dello 0,13% di incidenti su primi ingressi rispetto a una media di 0,18%, risultante dai dati Simon.
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