Incinta usa droga e perde il feto: indagata per omicidio colposo
La Procura apre un’inchiesta su una donna della provincia di Pordenone. I fatti avvenuti giorni fa È fissata per sabato l’autopsia sul corpicino per avvalorare l’ipotesi investigativa

Una donna è indagata per omicidio colposo perché ritenuta presunta responsabile della morte del feto, quando era incinta, dovuta a un sospetto abuso di sostanze cannabinoidi e benzodiazepine. La vicenda, avvenuta in provincia di Pordenone, risale a settimana scorsa.
La Procura di Pordenone, sospettando un “distacco intempestivo massivo di placenta in travaglio precipitoso”, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti della donna e disposto l’autopsia sul corpo della neonata.
L’inchiesta è stata affidata al pm Enrico Pezzi, che ha fissato per sabato mattina all’ospedale civile di Pordenone l’esame autoptico. Tre i periti incaricati dalla Procura per chiarire se il decesso del feto sia avvenuto prima, durante o dopo il travaglio.
All’ospedale civile di Pordenone pertanto effettueranno l’esame l’anatomopatologo Antonello Cirnelli e i professori Pantaleo Greco (direttore di Ginecologia e Ostetricia del Sant’Anna di Ferrara) e Marny Fedrigo (specialista in Anatomia patologica dell’università di Padova).
Le indagini, svolge dalla squadra mobile della Questura di Pordenone, sono scattate dopo che l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale ha riferito alla polizia della morte di un feto, secondo fonti di agenzia una bimba, in un’abitazione privata della provincia di Pordenone.
Tra le persone offese ci sarebbe il padre della bimba. I medici che si sono presi cura della donna nella fase dell’emergenza hanno manifestato sospetti al punto da chiedere ulteriori accertamenti e l’esame autoptico.
Secondo quanto si apprende, sarebbero state riscontrate incongruenze tra il racconto della donna e quanto accertato dal personale che ha preso in carico la stessa paziente senza poter fare nulla per poter salvare la vita alla nascitura.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto