Indennità di sindaco e assessori, più spese per il Comune di Udine: nel 2025 stanziati 814 mila euro

Sarà il primo anno in cui i nuovi valori decisi dalla Regione saranno applicati integralmente. I componenti di giunta che non si sono messi in aspettativa da lavoro subiscono un taglio del 20%

Timothy Dissegna
La giunta comunale guidata dal sindaco Alberto Felice De Toni, qui in piedi (foto Petrussi)
La giunta comunale guidata dal sindaco Alberto Felice De Toni, qui in piedi (foto Petrussi)

L’adeguamento era già scattato a ottobre, ma con l’inizio di gennaio l’ammontare delle indennità per i componenti della giunta varrà ora per tutto l’anno. Sul 2025, infatti, il bilancio comunale prevede 814.835 euro per quanto sarà corrisposto mensilmente al sindaco Alberto Felice De Toni, al suo vice Alessandro Venanzi e a tutti gli altri nove assessori.

Una cifra in crescita rispetto al passato che riflette l’applicazione delle nuove regole regionali, allineate alla riforma voluta dal governo Draghi per le Regioni a Statuto ordinario.

Le cifre

Nel dettaglio, il primo cittadino vedrà una retribuzione mensile che sfiorerà i 9.600 euro (9.599 euro per l’esattezza, +30%), mentre il suo numero due ne percepirà 6.719 (+47%). Per gli assessori si arriva a 5.279 euro (+40%).

Per i componenti che sono lavoratori dipendenti a tempo pieno e non collocati in aspettativa, però, gli importi sono ridotti di un quinto.

Parallelamente, è previsto un gettone di presenza di 125 euro per i consiglieri comunali per ogni seduta dell’assise (più eventuali commissioni), cifra che sale del 30% per il presidente dell’assemblea. Per il 2025, in questo senso, l’impegno di spesa, comprensivo degli oneri Irap, è pari a 184.450 euro.

Con 345 mila euro di reddito Zanolla è il più ricco del consiglio comunale di Udine, secondo il sindaco
La seduta del Consiglio comunale di Udine tenutasi il 19 dicembre (foto Petrussi)

La riforma

L’aggiornamento era stato motivato in sede di approvazione con la necessità di armonizzare le indennità con quelle del resto d’Italia. Inoltre, la giunta regionale aveva già sottolineato l’importanza di garantire compensi equi per chi ricopre ruoli istituzionali di rilievo, considerando il crescente carico di responsabilità e la complessità gestionale di Comuni come Udine.

La legge regionale del 2020, su cui si basa il tutto, definisce una revisione biennale per garantire un equilibrio tra esigenze amministrative e vincoli di bilancio. Dal punto di vista tecnico, la nuova spesa è stata inserita nel capitolo “Organi istituzionali” del documento finanziario 2025-2027, approvato a dicembre, che complessivamente batte per quest’anno 1.929.500 euro.

Il contesto di Udine si inserisce in un quadro più ampio. La riforma Draghi, infatti, aveva introdotto un modello basato su parametri demografici, adottato successivamente anche in Friuli Venezia Giulia.

Il calcolo

La modifica ha così avuto un effetto particolarmente significativo sui Comuni capoluogo di provincia, come Udine, Trieste, Pordenone e Gorizia, che hanno visto le indennità crescere in modo sostanziale rispetto al passato. Secondo la determina comunale, l’importo più rilevante è rappresentato dalle indennità dirette al primo cittadino e alla giunta, pari a 751 mila euro, a cui si aggiunge una spesa di 63.835 euro per l’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

Questo aumento riflette un nuovo modello di calcolo adottato da Palazzo Oberdan, che suddivide i Comuni in base alla popolazione residente.

Il capoluogo friulano, con i suoi 98.304 abitanti al 31 dicembre 2023, rientra nella fascia più alta, applicando dunque i massimali previsti per i municipi di grandi dimensioni.

Tuttavia, la cifra potrebbe essere rivista qualora i dati demografici rilevassero un cambio di fascia in negativo. La riforma votata in Regione, e successivamente recepita da Palazzo D’Aronco a ottobre, ha introdotto un aumento progressivo, con incrementi fino al 100% (per i comuni turistici) rispetto al passato.

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