Infarto, è morto Mischis

Nulla si è potuto fare per salvare il titolare dell’agriturismo

CIVIDALE. È morto improvvisamente, alla prematura età di 59 anni, Ennio Mischis, figlio del fondatore del noto agriturismo cividalese - Alvise, deceduto qualche anno fa - e gestore del locale: è stato colto da un infarto nella tarda serata di mercoledì, poco dopo essere rientrato a casa dal lavoro ed essersi coricato.

Vana la chiamata al 118, allertato dai familiari dell’uomo, che non era sposato e che viveva in un’abitazione attigua a quella del fratello, a San Giorgio di Rualis (nella stessa zona in cui sorge l’agriturismo): quando il personale medico è arrivato sul posto - erano all’incirca le 22.30 - non c’era, purtroppo, più nulla da fare.

La tragica notizia si è diffusa in fretta, a Cividale ma pure nella cintura udinese, generando un comprensibile sconcerto e un vasto cordoglio: Ennio Mischis era infatti, in virtù del suo ruolo di ristoratore, persona molto conosciuta e stimata non solo in ambito cittadino. «Un imprenditore laborioso, pieno di progetti», commenta, non esitando a dirsi «sconvolto», l’assessore Elia Miani, amico di vecchia data. «Dai tempi delle elementari» precisa - raccontando di aver frequentato con Mischis («che era stato in classe anche con l’ex sindaco Attilio Vuga») pure le scuole medie - di aver condiviso, con lui, «tanti momenti di gioventù, incluso quello della visita di leva».

«Era una persona piena di entusiasmo, di idee, di spirito d’iniziativa. Aveva saputo rendere il locale di famiglia realtà nota in tutto il Friuli Venezia Giulia, punto di riferimento soprattutto per le grandi comitive», prosegue Miani, facendosi portavoce del cordoglio dell’amministrazione comunale e spiegando che, dopo la morte del padre, Ennio Mischis - che aveva festeggiato il compleanno appena tre giorni fa, il 3 febbraio - si era dedicato alla conduzione dell’agriturismo, mentre il fratello Walter si era fatto carico dell’azienda agricola e della campagna.

I funerali saranno celebrati domani mattina, alle 10.30, nella chiesa di Rualis, dove il corteo funebre arriverà dal cimitero maggiore. (l.a.)

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