Infarto in palestra, muore a 45 anni

Codroipo: Massimiliano Tiburzio è stato colto da malore durante un allenamento di spinning. Disposta l’autopsia
CODROIPO. Andava ad allenarsi una volta a settimana nella palestra Active. E giovedì, insieme ad alcuni compagni della squadra di mountain bike Rolling Riders, stava frequentando il corso di spinning, disciplina che consiste nel pedalare su apposite biciclette senza ruote. A metà lezione però, Massimiliano Tiburzio, 45 anni, è stato colto da un malore che gli è stato fatale. All’improvviso quando alle 21 di giovedì sera mancava un quarto d’ora, si è accasciato sul pavimento e, nonostante l’ambulanza sia arrivata immediatamente, non c’è stato nulla da fare.


Il personale medico, allertato subito dai dipendenti della palestra e dagli amici presenti, ha tentato a lungo di rianimarlo ma purtroppo è stato tutto inutile. E, ora, a piangere la sua scomparsa c’è un’intera città. Ci sono le persone che gli hanno voluto bene, tantissime, c’è una frazione, Rivolto, dove viveva insieme alla moglie Mery e ai suoi due bambini a cui era profondamente legato, incredula, sbigottita, ferita per un dolore troppo grande, per ora, per riuscire a essere accettato. Così come grande, ieri mattina, era lo sgomento nella palestra di via Pordenone.


«Era la seconda stagione che veniva ad allenarsi – ci dicono –. Siamo davvero tutti molto scossi per quanto è accaduto. Massimiliano era in forma, oltre alla visita medica aveva anche il certificato medico agonistico visto che gareggiava con la mountain bike. L’ambulanza è arrivata in pochissimo tempo ma purtroppo non c’è stato nulla da fare». Amava la bici e l’attività sportiva Massimiliano, che lavorava come artigiano specializzato in un’azienda di serramenti della città. Amava gareggiare insieme ai suoi compagni di squadra e condividere con loro i momenti post gara, quelli del ritrovo, dello stare insieme, della condivisione di una passione. Stava già pensando alle gare della prossima primavera e voleva arrivarci ben allenato. Spesso si metteva in sella alla sua bici per partecipare a manifestazioni a favore della ricerca, in particolare per l’associazione Parent Project onlus che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei bambini e dei ragazzi affetti da distrofia muscolare Duchenne e Becker. Era sempre in prima linea per aiutare, partecipando alle iniziative promosse e ai progetti per raccogliere fondi, con grande generosità e altruismo. Tutti lo ricordano come una persona riservata ma con un grande cuore. «Mi unisco al dolore dei familiari – ha affermato il sindaco Fabio Marchetti – e porgo loro, a nome di tutta l’amministrazione comunale, le mie più sincere condoglianze per l’improvvisa scomparsa di Massimiliano». Si faticano a trovare le parole, il vuoto che ha lasciato è incolmabile. Un’intera città piange. E si stringe alla moglie Mery e ai loro due bambini.


Sul fronte giudiziario, in considerazione anche dell’età dell’uomo, il pm Marco Panzeri ha disposto l’autopsia sul suo corpo e aperto un fascicolo a carico di ignoti per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. «Sarà l’autopsia a fornirci indicazioni per un eventuale approfondimento d’indagine – ha detto il procuratore Antonio De Nicolo –. Per verificare, per esempio, se l’uomo non avesse una qualche malattia congenita che non gli era stata diagnosticata». Il pm, intanto, ha delegato la polizia giudiziaria a individuare il medico che gli aveva rilasciato il certificato medico, di cui la palestra era peraltro in possesso. E ieri mattina, le forze dell’ordine di Codroipo hanno effettuato un sopralluogo nel centro sportivo di via Pordenone.


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