Ingegnere della Rizzani muore a Dubai

Piero Saccavini, 39 anni, si è sentito male in ufficio, inutili i soccorsi. Lunedì 30 ottobre il rientro della salma a Milano. Venerdì il funerale

Stava bene, nulla lasciava presagire che la morte l’avrebbe colto a 39 anni, sul posto di lavoro a Dubai. Invece, un malore improvviso ha strappato alla vita l’ingegner Piero Saccavini, 39 anni, di Udine. Era un dipendente del gruppo Rizzani de Eccher, era un cittadino del mondo.

Da tempo seguiva i cantieri esteri del gruppo di Pozzuolo del Friuli e da due mesi era arrivato negli Emirati arabi. Il malore lo sorprese mentre era seduto dietro alla scrivania e a nulla sono serviti i soccorsi e i tentativi di rianimazione. Saccavini è morto il 14 ottobre, ma la salma è rientrata in Italia solo ieri con un volo atterrato nel pomeriggio a Milano.

Piero Saccavini si era laureato, nel 2004, in Ingegneria meccanica all’università di Udine e quasi subito aveva iniziato a girare il mondo alle dipendenze del gruppo Rizzani de Eccher. Spostandosi da un cantiere all’altro tornava sempre più raramente in città.

Girando il mondo progettando il suo futuro con Vannessa, la ragazza straniera con la quale pensava di costituire una famiglia. La loro era una relazione solida anche se, spesso, erano costretti a vedersi nei posti più diversi. «La sua vita era in giro per il mondo».

Queste le parole della madre Laura raggiunta telefonicamente a Milano. La donna, appena ricevuta la notizia, è partita per Dubai. È distrutta dal dolore, non riesce ancora a credere che Piero se ne sia andato per sempre.

La notizia della morte dell’ingegnere ha sorpreso tutti nel quartiere, dove Piero aveva mosso i primi passi anche nel mondo dello sport. Indossando la maglia del Bearzi, dagli 8 ai 12 anni, aveva fatto parto della squadra giovanile come portiere. Ultimate le scuole medie, aveva frequentato il liceo Copernico per poi iscriversi all’università. Tredici anni fa conseguì la laurea e trovò subito lavoro. Un lavoro che l’aveva fatto sentire cittadino del mondo e che lo coinvolgeva al massimo.

Piero Saccavini ha smesso di vivere in un giorno di ottobre, tre giorni dopo l’ultima telefonata alla famiglia. «L’avevo sentito il mercoledì precedente», ricorda la mamma trattenendo a stento la commozione. Impossibile cogliere nelle frasi dette in quell’ultima telefonata le avvisaglie di un destino terribile quanto ingiusto che si è portato via un uomo a soli 39 anni. Il dolore è troppo forte e anche nella sede della Rizzani de Eccher preferiscono non commentare la perdita del valido collaboratore. Il personale dell’azienda è molto vicino alla famiglia che in queste ore sta cercando la forza di andare avanti.

La cerimonia funebre sarà celebrata venerdì, alle 15.30, nella chiesa di San Marco, in Chiavris. Toccherà a don Carlo Gervasi ricordare il profilo dell’ingegnere sempre pronto ad aiutare gli altri. Al fianco della madre, della sorella Susanna e della fidanzata, si stringerà la comunità di Chiavris, i tanti amici di Piero e tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo e di apprezzare le sue doti umane.

Piero Saccavini era una persona solare, che nella sua breve vita ha lasciato un segno profondo in ogni luogo dove aveva vissuto. Sarà impossibile dimenticare il suo sorriso che resterà nella memoria di tutti.

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