Ingegnere molla tutto e vola in Australia

Maniago, la storia di Carlo Brussa. «Ho un lavoro, ma per vivere ho fatto il cameriere e raccolto frutta»

MANIAGO. Quanti siano esattamente, è difficile da dire. I giovani italiani che scelgono l’Australia in cerca di una vita migliore sono tanti, tantissimi. Arrivano con in tasca una working holiday visa, un visto vacanza-lavoro che dà la possibilità di lavorare e viaggiare per un anno nel lontano continente.

Basta essere maggiorenni, avere meno di 30 anni e i soldi per il biglietto aereo, 3-4 mila euro sul conto corrente, e il gioco è fatto. La terra dei canguri è una delle poche economie industrializzate ad avere evitato la crisi. C'è anche chi, con coraggio, pur avendocelo un lavoro anche in Italia, decide di lasciarsi tutto alle spalle e di aprire un nuovo capitolo della propria vita.

È il caso di Carlo Brussa, maniaghese, 32 anni, una laurea a Trieste in Ingegneria gestionale e logistica integrata cn 110 e lode che ha deciso di lasciare il suo impiego in una azienda del maniaghese e partire verso questa nuova “terra promessa”. «Diciamo che la mia scelta di partire nasce un po’ dalla crisi dei trentenni – spiega Carlo – io, comunque in Italia avevo un lavoro fisso e non avevo nessun problema nè di tipo economico nè affettivo o familiare».

Nessuna fuga quindi ma la consapevolezza che, prosegue Carlo, «sentivo mancare qualcosa. E così inizi a porti delle domande: ma qual è il mio posto in questo mondo? Cosa ho combinato fino ad ora e soprattutto cosa voglio per il mio futuro?

Cominciano a sorgerti dei dubbi e un grande desiderio di metterti in gioco e provare, prima di tutto a te stesso che sei in grado di cavartela da solo e che, avere un buon lavoro e vivere ogni giorno la stessa routine e agli stessi ritmi non basta. La vita è una sola e bisogna viverla a pieno e cambiare, a volte, fa bene anche se ti ritrovi da ingegnere a fare il fruit picker».

Dopo un periodo trascorso a Brunswick, vicino Melbourne, ospite di una famiglia di amici friulani, lavorando come cameriere e poi una steel factory come machine operator, si è spostato nel Queensland per lavorare come “fruit picker”, prima raccogliendo banane e poi fragole, guadagnandosi il rinnovo del visto. Ritornato a Melbourne in dicembre, da qualche settimana, ha finalmente trovato il lavoro da ingegnere sperato come addetto al controllo qualità una azienda ortofrutticola».

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