Ingiurie sui muri contro Emilio Fede

SPILIMBERGO. Una scritta offensiva contro il giornalista Emilio Fede è apparsa su una delle colonne del portone di ingresso di Villa Marzotto, già Andervolti, al numero civico 7 di via Nazario Sauro, a Gaio di Spilimbergo. Frasi tracciate con la vernice rossa, contenenti epiteti non proprio edificanti nei confronti dell'Emilio nazionale, reduce da un periodo tutt’altro che felice fra processi mediatici, e non, e un licenziamento in tronco, dopo un quarto di secolo a Mediaset e 19 alla direzione del Tg di Retequattro.
Cosa abbia spinto l’autore o gli autori a un simile gesto è difficile da comprendere certo è che se l’obiettivo era di quello di offendere il giornalista o parte della sua famiglia, il “piano” non è per nulla riuscito. Cosa leghi Emilio Fede alla città del mosaico è presto detto: la sua primogenita Simona, che all’anagrafe risulta ancora residente nella storica dimora ma di fatto vive e lavora stabilmente a Parigi, con quella villa non ha più nulla a che fare, essendosi separata ormai da diversi anni dall’ex marito Vittorio Marzotto che, di tanto in tanto, fa qualche fugace apparizione nella villa affidata alla custodia dell’amico spilimberghese Fabio De Caneva.
«Devo dire che un atto del genere è veramente inspiegabile, non è nemmeno una bravata è propro un gesto stupido – dice sconsolato il factotum e segretario personale di Marzotto –. Io stesso, ieri mattina, non mi sono nemmeno accorto della scritta comparsa, quando l’ho notata non credevo ai miei occhi. Chi voleva in qualche maniera offendere Emilio Fede o la figlia Simona, ha proprio sbagliato bersaglio. Simona non mette più piede qui da circa un anno e mezzo e, che io ricordi, Emilio devo essere venuto in villa Marzotto circa otto anni fa».
L’unica cosa certa è che, per ripulire il muro di villa Andervolti dalla scritta, ci vorranno parecchio olio di gomito e l’intervento di una ditta specializzata. Un gesto ingeneroso nei confronti di un padrone di casa esemplare, Vittorio Marzotto, che seppur girando il mondo per lavoro, non smette mai quando può di fare ritorno in quella che, almeno nel cuore, è la “sua” casa tanto da metterla a disposizione della comunità, grazie al suo splendido giardino, in particolari occasioni, come ad esempio, durante la rassegna “Biblioteche in cortile”. «La speranza è che le videocamere di videosorveglianza abbiano ripreso l'autore» conclude De Caneva.
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