Inquilini “prigionieri” del cantiere: l’Ater si dichiara parte lesa

Il caso di Sacile approda su La7. Ridotta la copertura del superbonus e lavori a rilento da ottobre 2023

Chiara Benotti

Gli inquilini “esodati” del Superbonus nel palazzo Ater in via Chiaradia sono finiti nell’inchiesta dell’emittente “La7”: il cantiere è stato aperto nel 2023 a Sacile e gli inquilini se ne definiscono «ostaggi». Tre sono proprietari degli alloggi gestiti dall’Ater di Pordenone.

Il Superbonus si è incagliato e ha diminuito, in due anni, la percentuale di copertura delle spese. «Siamo sotto assedio da mesi tra ponteggi e materiale edile accatastato e poi abbandonato» si sfogano davanti alle telecamere di “La7”.

Simbolica l’immagine della catasta di sacchi di cemento ammuffito da un anno, secchi di materiale isolante sotto i ponteggi e negli spazi condominiali. I conti sul disagio li fanno le famiglie, sotto le impalcature rimaste in piedi tra sacchi ammucchiati alla rinfusa e l’impresa con gli operai che si sono visti in dicembre per qualche giorno, ma senza terminare i lavori.

Gli inquilini fanno un giro intorno al condominio per mostrare la situazione che è vissuta da «prigionieri nelle nostre case da ottobre 2023 quando sono stati – raccontano ancora i condomini – issati i ponteggi. I lavori dovevano iniziare, invece poco o niente».

Nell’area sul retro e sotto il loggiato del palazzo sono accatastati i materiali isolanti che servono per il “cappotto” esterno: doveva essere installato sui muri per migliorarne l’efficienza energetica. Il cantiere, però, non ha mai visto la fine dei lavori.

«Sono stati coinvolti nel progetto del Superbonus edile infissi, finestre e portoni interni ed esterno perché l’intervento completo ne prevedeva anche la sostituzione o sistemazione» continuano gli inquilini facendo vedere gli avvisi, affissi nell’androne di ingresso, dove nero su bianco si annunciano i lavori.

«Una presa in giro – aggiungono esasperati –. Non possiamo parcheggiare le auto e tra quelle lasciate lungo la strada, una Panda è stata rubata». I ponteggi chiudono la facciata: le finestre degli inquilini sono aperte, ma la vista è oscurata dalla gabbia del cantiere. Il pressing per fare partire il cantiere è attivo da mesi.

«È chiara l’inadempienza contrattuale e siamo parte lesa con gli inquilini» spiega Lorenzo Puzzi, direttore di Ater Pordenone. «Proporremo nell’assemblea condominiale in via Chiaradia, in febbraio – anticipa il direttore Puzzi – le opzioni per risolvere le criticità».

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