Insegnanti senza titolo: due professori licenziati al Marinoni

UDINE. Due insegnanti del Marinoni, assunti come supplenti a settembre, sono stati poi licenziati prima di Natale perché non avevano i titoli richiesti. I due, che avevano già maturato altre esperienze di insegnamento, si sono rivolti «ma purtroppo - spiega la coordinatrice della Cisl scuola, Anna Pegoraro - l’istituto ha agito correttamente poiché il diploma di “arti della grafica pubblicitaria e della fotografia” conseguito al Sello non è tra quelli che consentono di insegnare grafica».
Il diploma era falso: bidella precaria licenziata in tronco
Ad accorgersi del problema sono stati gli uffici della scuola, chiamata a verificare i titoli degli insegnanti assunti. «Le dichiarazioni fornite dagli insegnanti erano corrette - sottolinea la dirigente scolastica Laura Decio - ma il loro titolo non era tra quelli indicati dal Ministero per poter insegnare grafica e quindi non ho potuto fare altro che interrompere il rapporto di lavoro. Capire quali siano i requisiti e i titoli necessari non è sempre semplice perché le norme vengono modificate e un diploma può essere considerato valido solo fino a un determinato anno o magari richiedere anche l’integrazione di crediti formativi».
Fatto sta che dopo l’assunzione le scuole devono fare tutte le verifiche del caso e l’operazione non è per nulla semplice.
Quello dei due insegnanti del Marinoni licenziati non è un caso isolato. «Abbiamo avuto altre situazioni analoghe - conferma la dirigente Decio - ma non ci siamo mai imbattuti in dichiarazioni false».
Nel momento in cui presentano domanda per essere inseriti in una determinata graduatoria, sono gli aspiranti insegnanti che si assumono la responsabilità di quanto dichiarano, precisa la dirigente dell’ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame che aggiunge: «Quando al momento della firma per l’assunzione viene ricordato ai candidati che saranno fatte tutte le verifiche, più di qualcuno si è tirato indietro. Le norme attuali prevedono che i controlli siano fatti dopo l’assunzione anche perché sarebbe impossibile fare altrimenti considerato che nelle graduatorie provinciali per le supplenze si sono iscritte 30 mila persone. Per questo motivo ci sono stati diversi licenziamenti».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto