Insiel, in 50 per il posto da direttore

UDINE. Giornata di fuoco quella di ieri per i vertici di Insiel. Impegnati prima di un serrato confronto con le parti sociali sui licenziamenti dei 24 lavoratori di Insiel mercato, quindi in un consiglio di amministrazione chiamato a prender atto della cinquantina di domande arrivate alla Spa per il posto di direttore.
Sul piatto un contratto a tempo determinato, di durata triennale, da 150 mila euro di stipendio l’anno. Come detto, in lizza ci sono 50 curriculum. I profili? “Non li conosco nel dettaglio”, si è limitato a dire ieri sera il presidente Simone Puksic rinviando alla commissione l’onere di vagliarli nel dettaglio.
Un passaggio previsto “entro i prossimi 10 giorni – ha annunciato -, cui seguiranno i colloqui per arrivare, credo entro la fine del mese, al nome del nuovo direttore”. Questa è stata la parte “leggera” della giornata in seno alla partecipata, che ha invece inaugurato il pomeriggio di ieri con un confronto a tratti teso tra la presidenza, l’assessore regionale Paolo Panontin e i dirigenti sindacali assieme alla Rsu.
Un confronto che ha preso origine dalla situazione dei 24 lavoratori licenziati di Insiel mercato, rispetto ai quali il presidente ha ribadito la posizione della società: “Che non è cambiata. Due stanno lavorando, 24 invece non hanno voluto riprendere servizio e per questi abbiamo proceduto al licenziamento”.
Questa era e resta l’istantanea. Puksic ha invece assicurato “ampia disponibilità a un confronto sul piano industriale e in particolare al tema dei prepensionamenti”.
Un centinaio, da effettuarsi nel corso del triennio, stando a quanto annunciato dal presidente, che ieri ha concluso con un invito a guardare avanti: “Cerchiamo di fare il bene dei dipendenti, di garantire esecutività al piano e in quest’ambito ben vengano i tavoli per arrivare a soluzioni il più possibile condivise”.
Il sindacato è tornato a chiedere una soluzione per i dipendenti licenziati di Insiel mercato. “Soluzione che – a sentire Maurizio Balzarini (Fiom Cgil) – può venire solo da un piano industriale credibile, capace di mettere al centro il ruolo di Insiel non solo come supporto di servizi alla Regione, ma come azienda capace di sviluppare prodotti. L’obiettivo dev’essere mettere in sicurezza Insiel Fvg e dare una risposta corretta senza forzature anche ai lavoratori di Insiel mercato”.
I 100 prepensionamenti? Balzarini mette le mani avanti. “A suo tempo, illustrandoci il progetto, ci era stato detto che l’obiettivo era svecchiare la società – ricorda - effettuando di contro 50 nuove assunzioni. Se però fosse così, avrebbero gestito diversamente la vertenza dei 26 dipendenti di Insiel mercato quindi – conclude il sindacalista – in questo quadro d’incertezza non firmeremo prepensionamenti. Proviamo prima a risolvere la questione dentro un accordo quadro, cercando anzitutto di capire cosa sarà Insiel, perché temiamo lo svuotamento”.
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