Insultario friulano-italiano in edicola con il nostro giornale

Il libro sarà venduto in abbinata con il Messaggero Veneto dal 1 marzo

La moltitudine delle espressioni volgari della lingua friulana è ora raccolta e catalogata alfabeticamente in questo ricco dizionario, redatto con colta perizia e appassionato sentire.

Non si tratta di una compiacenza verso l’anima grassa della volgarità dell’estremo nord est dell’Italia ma di una garbata e franca ricognizione scientifica delle espressioni, dei modi e delle forme più o meno oscene dell’insulto friulano. Pertanto, esso non è solo un piccante repertorio di strambolots e di peraulatis ma un autentico profilo metodologico che riguarda la linguistica, il costume, la società e l’etnoantropologia della società friulana.

Il libro descrive lo slang “volgare” del Friuli rurale di un tempo, fatto di insulti, improperi, imprecazioni, vilipendi, locuzioni oscene e volgari che tuttora sono presenti in quella regione in piena globalizzazione, interculturalità, resilienza e tempo dell’intelligenza artificiale. Così nel testo si trovano solo apparenti salti di registro che vanno da espressioni volgari trattate con distaccata professionalità e quasi finta ingenuità, a comunicazioni colte relative a parolacce, frasi irriverenti, svelamenti piccanti, situazioni indecenti, modi di dire scabrosi e proverbi sagaci.

Qui, tutti i gusti sono esauditi, in quanto questa raccolta presenta raffronti indiscreti e comparazioni umane con il regno animale, il florilegio divertente e per nulla sboccato dei nomignoli che riguardano il sesso (oltre una ventina per quello femminile) nonché la differenza fra il gergo degli anziani e il parallelo slang giovanile sull’erotismo e il vasto linguaggio appropriato per ricordare i tonti, i furbi, gli opportunisti, i perditempo e gli sfaccendati, i “lecchini” e gli “sfigati”.

Ci sono poi, i titoli per le inclinazioni indiscrete, i motti per i vizi conclamati o nascosti, i modi di dire per le propensioni e disposizioni indelicate, gli epiteti per gli atteggiamenti strani, i termini delle attitudini sgarbate o degli atteggiamenti sfacciati, dei caratteri bizzarri e delle tendenze ritenute indecenti o scandalose. E tanto e tanto altro ancora.

Fa da sfondo alla ricerca la convinzione che il cosiddetto “turpiloquio”, esistito ed esistente in ogni civiltà antica e moderna, costituisca comunque un tratto indelebile del linguaggio dell’uomo e quindi anche una componente della sua individualità e della sua identità culturale.

Esso merita, dunque, di essere considerato, qualunque sia il giudizio che ognuno di noi può dargli, il rilievo che possa attribuirgli e il valore culturale che vi possa cogliere.

Numero pagine: 176

Prezzo (in abbinata): 7,90 €

In edicola da: 1° marzo 2025

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