Inter-Pordenone, ecco per chi tiferanno i "vip" nerazzurri di casa nostra
Molti restano fedeli alla squadra di Spalletti, ma la maggioranza sarà coi ramarri. Il sindaco Ciriani: «Sono tifoso, ma “non praticante”. Stavolta forza neroverdi»

Chi ha nel Dna Milan e Juventus non avrà dubbi. Ma i pordenonesi interisti, per chi tiferanno il 12 dicembre?
Andrea Minale
: «Inter senza dubbio. Non posso tifare contro la passione della mia vita». Per
Mattia Pitton
, giocatore del Torre, «la mia squadra è quella nerazzurra: il Pordenone mi sta simpatico, sono contento che faccia bene, ma la fede è una sola». E ancora,
Michele Petrovich
: «Bisognerebbe seguire la squadra della propria città, ma sono cresciuto in un contesto in cui si tifava l’Inter e da quel momento non ho mai cambiato. Non salgo sul carro dei vincitori: dico Inter». Idem il sindacalista
Cristiano Pizzo
: «Di certo andrò a San Siro a fare festa. Pordenone mi ha adottato, ma al cuore non si comanda: forza Inter!». Gli fa eco
Massimo Boni
: «Sono cresciuto a Pordenone, ma per me c’è solo l’Inter. Sono “giustificato”, essendo nato a Milano».
Ma la maggioranza sarà per i ramarri. «Per una volta sarò al fianco della squadra della mia città», rivela
Giovanni Mussoletto
, interista doc e allenatore del Vajont. Anche
Lauro Canese
, storico portiere dei ramarri, abbandonerà la sua fede per un giorno: «Col Pordenone ho giocato dieci anni, dal 1962 al 1972, e non avrò dubbi quella sera su chi tifare» ammette, nonostante la fede nerazzurra. Anche il figlio
Marco
starà dalla parte dei ramarri: «L’Inter è una passione, ma per me, cresciuto coi neroverdi, quella sera il mio cuore sarà per i ragazzi di Colucci. Fin da bambino sognavo una sfida Inter-Pordenone. Non mi sembra vero».
Il 12 dicembre si farà la storia della città: per questo anche
Alessandro Cellot, Andrea Della Flora, Cristiano Piva
e
Marco Poles
, quest’ultimo ex giovanili dell’Inter, tiferanno per i ramarri. Dice
Andrea Crestan
: «Pordenone, perché l’Inter è abituata a competizioni così, mentre per i neroverdi è un unicum».
Fede nerazzurra pure per il sindaco di Pordenone,
Alessandro Ciriani
: «Sono interista credente, ma non praticante – scherza –: per questo non posso tradire, da primo cittadino, il Pordenone. Peccato che non potrò essere allo stadio per impegni istituzionali». Sulla stessa linea l’assessora comunale
Cristina Amirante
: «Tiferò Pordenone. M’interessa che l’Inter vinca il campionato: facciamo un po’ per uno».
Elena Antonel
: «Seguo l’Inter fin da piccola, ma il Pordenone è la mia squadra. Voglio sostenere questo sogno». Sulla stessa linea
Samira Awad
: «Forza Pordenone. Anche se sono ancora innamorata pazza di Nicola Berti».
E poi
Sandro Pizzolato
, grande tifoso di entrambe le squadre: «Il Pordenone è la formazione della nostra città ed è un nostro patrimonio». Ancora il tributarista
Aldo Russolo
: «Inter con moderazione, anche perché poi col Milan meglio se ci gioca l’Inter». Per il notaio
Gaspare Gerardi
: «Pordenone è la mia città, l’Inter la squadra per cui tifo da bambino. Se l’Inter vince potrò assistere a una nuova vittoria nel derby col Milan. Se il Pordenone passa farà la storia. A Milano ci sarò e tiferò per chi avrà la possibilità di fare la storia».
E al
Messaggero Veneto
? Due pareri su tutti. Il vicedirettore
Giuseppe Ragogna
: «Sono di Pordenone e tengo all’immagine della mia città. Una volta tanto tiferò neroverde, anche perchè mio padre mi portava al Bottecchia da bambino». Il caposervizio
Marco Galvi
: «Tifo Inter, ma per stavolta sosterrò la squadra della città che mi ha adottato».
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