Internet per tutti quanti il Pordenonese arranca
PORDENONE. Le campagne elettorali? Si giocano in rete, sul modello statunitense. Le relazioni sociali, soprattutto delle nuove generazioni? S’intrecciano sui social network in un intreccio di post (Facebook) e cinguettii (Twitter). Le autostrade delle imprese? Se i camion corrono sulla viabilità ordinaria, i dati hanno bisogno della fibra ottica. I nuovi servizi per i cittadini? Hanno necessità di connessioni internet e indirizzi mail che funzionino. Nell’era del 2.0, invece, la provincia di Pordenone - ma il quadro non è dissimile da altre parti della regione - arranca.
Il rapporto. L’ultimo aggiornamento - con informazioni riferite al 31 dicembre scorso - giunge da un osservatorio autorevole qual è il ministero dello Sviluppo economico che, nel presentare il piano per l’estensione della banda larga, ha dato le cifre del digital divide, ovvero il numero dei cittadini che non possono contare su alcuna connessione internet. Ebbene il dato medio regionale è del 9,6 per cento, secondo solo a Molise, Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta. Inoltre un cittadino su 5 non può collegarsi a internet con l’Adsl.
Il quadro provinciale. A essere maggiormente penalizzata, ovviamente, è la montagna per questioni anche geografiche e di economicità dell’investimento. Gran parte dei comuni di Cimolais, Claut, Tramonti di Sopra e Andreis sono privi di connessione internet sia via Adsl, sia con rete mobile (3g). Ampie scoperture pure a Barcis, Vito d’Asio e Tramonti di Sotto. Alcuni “buchi” si registrano a Polcenigo e in quel Caneva. A limitare il danno l’intervento di alcuni privati, come Graphistudio, che hanno messo in piedi delle connessioni satellitari estese anche all’uso pubblico.
Reti lente. Oltre il digital divide, però, c’è una situazione di connessioni fragili soprattutto se si pensa che l’utilizzo intensivo di computer, tablet e smartphone sempre più evoluti richiedono una rete capace di sopportare tali flussi. Un servizio che il 3g (connessioni mobili con chiavette o integrate in iPad, iPhone e altri smartphone) può solo in parte fornire, pagando lo scotto di navigazioni rallentate. Dall’indagine del ministero, emerge, a esempio, che tutta la montagna e la pedemontana, a eccezione del maniaghese, è priva di rete Adsl (quella di casa) ma anche comuni come Sesto al Reghena, Pasiano e parte di Fontanafredda, Brugnera e Spilimbergo. Va anche sottolineato che la sperimentazione in provincia dell’Lte (rete mobile veloce, usabile, a esempio, sull’iPhone 5 e sugli ultimi smartphone) è di là da venire.
Adsl. Non sempre, però, il doppino di casa è all’altezza delle prestazioni attese. Ciò si deve al fatto che la rete in alcune zone è satura e le compagnie di telefonia, ossessiate solo dallo stipulare contratti, hanno investito poco sulle manutenzioni. Così capita che la distanza fisica dalle centrali si traduca in una minore “portata” della banda alla faccia delle prestazioni dichiarate.
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