Interventi urgenti a domicilio, rischio truffa: conti altissimi per interventi banali

Il copione è lo stesso e parte da una ricerca in rete. Da 250 a 900 euro per operazioni spesso non necessarie

Sfruttare le emergenze per svuotare le tasche delle persone.

Dai 900 ai 250 euro per interventi banali che vanno dallo spurgo della rete fognaria a una serratura da sbloccare o un termoconvettore da ricaricare.

Il copione è sempre lo stesso: nel momento dell’emergenza, la persona si rivolge a un call center trovato in rete in cerca di un tecnico che, poi, chiede una cifra ingiustificata e non annunciata in precedenza.

In alcuni casi, l’unica cosa annunciata sono i 50 o 100 euro per la chiamata.

Le segnalazioni si sprecano come si sprecano le proteste per l’inadeguatezza del lavoro svolto.

C’è chi, per esempio, si è ritrovato con la porta di casa distrutta, dopo aver chiesto aiuto per una chiave rotta nella serratura.

Idraulici, fabbri, servizio di spurgo e, in alcuni casi, elettricisti rifilano conti salatissimi e ingiustificati e le vittime, nella maggior parte dei casi – come spiegano le associazioni di categoria – sono donne e anziani: «Molti pagano e, poi, lasciano perdere perché si vergognano oppure accettano di pagare in nero un soggetto che in seguito non è più rintracciabile».

Tutto comincia con la ricerca online di “pronto intervento h24”.

«Su queste chiavi di ricerca si è creato infatti un ampio mercato di truffatori che sfruttano l’urgenza di chi effettua la ricerca presentando conti esorbitanti – spiega Consumatori.it –. Effettuando una ricerca per il pronto intervento spesso si aprono siti internet che fanno capo a società con sede in Paesi al di fuori dell’Unione Europea e questo spiega perché questi artigiani chiedono cifre ai consumati: le tariffe sono imposte dalle società che gestiscono la promozione online, con accordi che arrivano a prevedere prelievi nell’ordine del 50% sulla cifra fatturata.

Per questo il conto finale diventa così alto: tecnici e piccole imprese devono ammortizzare le spese, soprattutto a inizio giornata con i primi clienti, quando non hanno idea di come andrà la giornata».

Sono molti i consumatori che cadono nella trappola, complici l’attività di promozione che queste società fanno sui motori di ricerca in modo da comparire tra i primi risultati sia l’urgenza di risolvere il problema, che porta ad accettare cifre molto più alte di quelle che normalmente saremmo disposti a spendere per lo stesso servizio.

Come difendersi? I suggerimenti di Consumatori.it: «La prima cosa da fare è cercare di analizzare il problema con lucidità: è davvero necessario l’intervento immediato, entro le 24 ore, tempistica con cui la legge stabilisce se un lavoro è considerato “pronto intervento” o meno?

Molte volte il problema può essere arginato in maniera provvisoria e aspettando uno o due giorni saremo nuovamente in grado di rivolgerci ai nostri tecnici di fiducia.

In alternativa possiamo chiederci se conosciamo qualcun altro che possa intervenire in nostro aiuto.

Se nessuna di queste soluzioni è attuabile può essere utile riconoscere i siti che fanno parte di questa galassia di speculatori: la grafica fa esplicito riferimento al “pronto intervento” e alle chiamate a tutte le ore, anche di notte; sul sito non si trovano le indicazioni societaria, nessun indirizzo fisico né il numero di iscrizione alla Camera di Commercio, ma solo un numero di cellulare».

Ci sono, poi, alcuni comportamenti che disincentivano chi vuole truffarci: chiedere un preventivo scritto, diffidare di chi risponde “non posso sapere il prezzo se non dopo aver completato il lavoro”. E ancora: anticipare la necessità di avere la fattura dell’intervento

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