Investimenti-truffa, politico a giudizio

Pordenone, Alessandro Zanusso (consigliere provinciale di Fli ed ex Lega Nord) affronterà il processo. Primi tre patteggiamenti

PORDENONE. Con tre patteggiamenti e due rinvii a giudizio – affronterà il processo il consigliere provinciale di Fli ed ex Lega Nord Alessandro Zanusso – si è conclusa ieri l’udienza preliminare al “team” dei presunti falsi investimenti. Il gruppo, secondo l’accusa, proponeva guadagni record per gli investimenti dei privati, che però dopo la liquidazione di alcune tranche non vedevano più un soldo.

L’ipotesi di reato contestata ai cinque indagati è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e, a vario titolo, abusivismo finanziario e bancario ed esercizio abusivo della professione di promotore finanziario.

Sergio Tolusso, 53 anni, di Tesis di Vivaro, ha patteggiato un anno e dieci mesi di reclusione senza la sospensione condizionale della pena. Stefano Branca, 46 anni, di Roma, ha patteggiato un anno e dieci mesi di reclusione, con la sospensione condizionale e la revoca degli arresti domiciliari; Paolo Grasselli, 67 anni, di Roma, ha patteggiato dieci mesi di reclusione con la sospensione condizionale.

Per la dominicana di 43 anni Mas Bynees Santos Cruz, detta Bya, residente a Pomezia, il difensore aveva sollevato l’incompetenza a giudicarla del tribunale di Pordenone: il momento consumativo del reato associativo, era la tesi, coincideva col momento della costituzione dell’ufficio nella Capitale. Eccezione respinta e la donna, così come il consigliere provinciale Alessandro Zanusso, 32 anni, di San Quirino, è stata rinviata a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Roberta Bolzoni. Per i due il processo comincerà il 5 luglio.

L’ex leghista dovrà rispondere anche dell’ipotesi di reato di calunnia: con una querela, è l’ipotesi della procura, avrebbe accusato falsamente Tolusso e Branca di essere gli unici autori della truffa «ben sapendo di essere correo». L’esponente politico aveva sporto denuncia affermando di essere stato vittima di un raggiro: aveva creduto alla bontà dell’operazione procurando clienti alla società, salvo poi ricredersi e collaborare con gli inquirenti.

L’inchiesta era partita dalla denuncia di un imprenditore agricolo del Friuli occidentale che avrebbe consegnato a una società inglese 100 mila euro (in parte ricavati dalla vendita del suo camper), trovandosi poi con l’acqua alla gola. Secondo la procura Tolusso e Branca avevavo costituito a Londra la Bright Trading solutions Ltd, società regolarmente registrata, attraverso la quale avrebbero proposto servizi finanziari, bancari e investimenti con rendite elevate (dall’1 all’8,5 per cento giornaliero) ben sapendo che ciò non era possibile. Gli interessi però, è la ricostruzione accusatoria, venivano erogati solo i primi giorni.

Un investitore aveva messo sul piatto 80 mila euro, che non ha più visto. Un altro 41 mila e ne ha persi 11 mila; una famiglia aveva investito 135 mila euro riottenendone solo 82 mila. Parzialmente restituiti 200 mila euro a un altro investitore. Altri 86 mila euro – investiti da sei persone – sono stati restituiti. Molti, spinti anche dalla crisi, ci avevano creduto. Sono quattro le persone che si sono costituite parte civile con gli avvocati Alberto Fenos e Narciso Ghirardi.

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