«Io, ingegnere Ducati L’amore per le moto cambiò la mia vita»
CORDOVADO. Per Christian Pupulin è stato il coronamento di un sogno e una passione per le moto che si è concretizzata in oltre 15 anni di attività come responsabile di pista e coordinatore tecnico della Ducati MotoGp. Nel team della “rossa” di Borgo Panigale il tecnico cordovadese occupa un ruolo di primo piano: è la figura centrale nell’organizzazione e gestione tra la parte tecnica e quella dei piloti in gara.
Una carriera prestigiosa la sua, maturata nei più importanti circuiti del mondo in un settore complesso e difficile, dove professionalità, duro lavoro, e concentrazione si misurano in un contesto fatto di fascino, ma anche di esteriorità.
Fin da bambino, Christian ha avuto idee chiare per cercare di entrare nel mondo quasi esclusivo delle due ruote fino a raggiungere dal 2001 il ruolo di ingegnere di pista e capotecnico del pilota Ruben Xaus nel team ufficiale Ducati SBK e maturare negli anni un curriculum professionale di altissimo livello.
Un percorso come ha ricordato il super ingegnere alla vigilia della ripresa della attività per il campionato mondiale 2016, molto particolare “divorando” fin da bambino MotoSprint e Quattroruote, ai quali aveva inviato anche alcuni disegni di modelli e dove già si proiettava con la fantasia tra i campioni delle moto.
Dopo il diploma di perito aeronautico al “Malignani”, si laurea in ingegneria meccanica a Udine con una tesi che rappresentava già un programma di vita dal titolo: “Studio di un telaio per moto da competizione: calcolo sugli elementi finiti della rigidezza” con riferimento al modello Ducati 916.
«Ricordo – racconta – il modo singolare con cui arrivai alla Ducati Corse: tutto iniziò prendendo contatti non solo con l’azienda bolognese, ma anche con Aprilia e Laverda. Nessuna azienda sembrava fosse interessata ad aiutarmi in questa ricerca per la tesi di laurea. Non mi arresi e con caparbietà chiesi alla Ducati Corse che mi inviassero alcuni disegni di studio per approfondirli e così mi fecero avere il progetto del modello 916 sul quale lavorare. In autonomia evidenziai alcune osservazioni tecniche sulla struttura e la rigidezza del telaio di questa moto che poi inviai all’azienda. Forse i miei suggerimenti furono valutati positivamente e dopo alcuni mesi venni chiamato per un colloquio. Nel frattempo ero impegnato nel servizio civile a Cordovado che completai, e poi, con una comunicazione urgente ricevetti l’incarico come ingegnere di pista di raggiungere il circuito di Valencia in Spagna e assistere ai box, dove avrei trovato la divisa già pronta, il pilota Ruben Xaus in quella gara di MotoGp».
La vita “rivoluzionata”. «Da quel primo gran premio in terra spagnola iniziò anche il mio percorso professionale sempre nel gruppo Ducati Corse che quest’anno proseguirà nel team satellite Pramac Ducati MotoGp come coordinatore tecnico per i due giovani piloti il britannico Scott Redding e l’italiano Danilo Petrucci».
Ancora un ruolo di grande responsabilità si prospetta quindi per il cordovadese in Ducati. Il che dimostra non solo l’affermazione di un’eccellenza friulana, ma un esempio concreto per i giovani: non solo le motivazioni e la passione, ma anche studio, preparazione e volontà continuano a rappresentare i riferimenti fondanti per arrivare a traguardi prestigiosi e affermarsi in un contesto non certamente ordinario.
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