«Io, musulmana, mi sono integrata con gli udinesi»

Boutem Asmaa è iscritta al Malignani e vuole diventare pilota «All’inizio diffidenza e battutine, ora tutti mi vogliono bene»
Udine 30 ottobre 2016 festa al centro islamico Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO
Udine 30 ottobre 2016 festa al centro islamico Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO

Boutem Asmaa ha 18 anni, frequenta il quarto anno del Malignani e da grande vuole diventare un pilota. «Perchè? Beh, semplice – risponde – mi piace il cielo, guardare tutto dall’alto e correre veloce». Boutem è nata in Calabria, si sente italiana a tutti gli effetti ma è rimasta radicata alle sue origini musulmane. Porta il velo, prega per Allah, legge il Corano, segue gli insegnamenti del profeta Maometto, come quando dice che «il Paradiso è sotto i piedi di una madre».

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Udine 30 ottobre 2016 festa al centro islamico Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO

«Già – dice la giovane guardandoci dritti negli occhi –, la donna nell’Islam è al centro del mondo. È la parte fondamentale della famiglia. È trattata come una regina. All’uomo vengono affidati i compiti pratici. La donna, invece, è la mente».

Boutem insieme a una cinquantina di donne di fede islamica ha partecipato ieri, con i bambini, alla festa per il primo anniversario del centro culturale “Il Pacifico”. Erano loro le protagoniste dell’evento. «Vogliamo mandare un messaggio a tutti gli italiani – dice il presidente Hossain Shahdat – che le donne da noi sono ben volute. Spesso l’immagine che viene data è, invece, diversa. Ma non è così. L’Islam dice di “amare le donne”, “trattarle con il cuore” “adorarle e rispettarle”. Sono loro che mandano avanti la famiglia».

Essere musulmana e abitare in Friuli non è facile. A dirlo è proprio Boutem Asmaa. «Ora mi sento ben voluta – dice – ma all’inizio non è stata così. Era il periodo degli attentati. Io entravo in classe velata, come faccio adesso. E vi posso solo immagine le battutine che facevano. All’inizio sorridi, ma a tutto c’è un limite. Creavo sospetto. Insomma mi guardavano male».

Poi con il tempo quel muro di diffidenza si è sgretolato. «I miei compagni di classe – spiega – hanno iniziato a chiedermi consigli sui compiti. Vedevano che rispondevano. Poi mi hanno chiesto di uscire a pranzo, il pomeriggio e anche la sera. Ora sono come loro. Sono una di loro».

Udine 30 ottobre 2016 festa al centro islamico Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO
Udine 30 ottobre 2016 festa al centro islamico Copyright Petrussi Foto Press MassimoTURCO

Boutem saluta e se ne va , accoglie le altre ragazze invitate per il primo anniversario del centro. Stringe mani e abbraccia anche le donne italiane e le commercianti del quartiere che hanno voluto raccogliere l’invito dell’associazione. Sono in totale queste ultime una ventina. Assistono alla preghiera iniziale in Corano, letto da una bambina e tradotta in italiana.

E la domanda più ricorrente è: «Che cosa è l’Islam? Quali sono i principi?». C’è curiosità, voglia di conoscere. Emiliana Xausa insieme al marito Rino Orlando ha gestito fino alcuni anni lo studio fotografico “Colorstudio” dove ora sorge il centro islamico.

«Ho fiducia in questi ragazzi – dice. – Mi sono piaciuti subito. Sono corretti e responsabili. Per questo io e mio marito abbiamo deciso che meritavano una chance». «Purtoppo - conclude – questo quartiere è sempre più disabitato, privo di negozi. Ma non è colpa dei musulmani. Spesso sono gli stessi proprietari italiani che alzano troppo l’asticella degli affitti». (da.vi.)

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