Ipotesi di truffa al canile di Chions: dieci Comuni decidono di costituirsi parte civile

Dieci Comuni hanno presentato costituzione di parte civile contro l’amministratore unico della società

Ipotesi di truffa al canile di Chios
Ipotesi di truffa al canile di Chios

CHIONS. A quattro anni dall’ispezione al canile “Il rifugio” di Villotta di Chions e alla sede legale dell’associazione a Valvasone Arzene, 10 Comuni hanno presentato costituzione di parte civile contro l’amministratore unico della società, Aurora Bozzer, e il collaboratore Leandro Panzieri, nell’ambito di un’indagine per truffa continuata in concorso ai danni di enti territoriali: secondo l’accusa alcuni dei cani affidati al rifugio erano custoditi ad Arzene contravvenendo all’onere di favorirne l’adottabilità.

A fronte degli oltre 50 Comuni individuati come parte offesa dalla procura, lunedì 10 giugno nel corso dell’udienza preliminare 10 Comuni hanno presentato costituzione di parte civile sulla cui ammissibilità il giudice si esprimerà nel corso della prossima udienza, a novembre.

Si tratta dei Comuni di Azzano Decimo, Casarsa della Delizia, Chions, Sesto al Reghena, San Martino al Tagliamento, Pasiano, Valvazone Arzene e Zoppola (rappresentati dall’avvocato Sabrina Francescutti) oltre a Cordenons (avvocato Francesco Gasparinetti) e Fontanafredda (avvocato Alberto Cino). I legali di Bozzer (avvocato Alessandra Marchi e Bruno Malattia) e Panzieri (avvocato Marco Petternella) hanno ottenuto un rinvio per prendere in esame i nuovi elementi emersi dopo la riqualificazione della procura.

L’impianto accusatorio, che contesta anche alcune spese veterinarie, è rimasto lo stesso ma sono variate date ed importi contestati. Una vicenda che, in attesa del pronunciamento sulla richiesta di rinvio a giudizio – va ricordato che le persone coinvolte sono innocenti fino a quando la loro colpevolezza non è legalmente provata – non ha impedito al rifugio di continuare a operare dando asilo a cani e gatti abbandonati sulle strade.

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