Irene Cao: luci rosse? Non cercatele qui

PORDENONE. «Pordenonesi ossessionati dal sesso? Non credo proprio. Fuori immaginano che qui se ne faccia tanto perché pensano a una tranquilla città di provincia dove succede chissà cosa, ma non mi sembra proprio sia così. E del resto, come ho ripetuto più volte, è soltanto un caso che io abbia inseguito il filone erotico».
Risponde così, al pubblico che la segue nello spazio incontri della libreria Giunti al Punto di Pordenone, Irene Cao, la scrittrice di Caneva che con le 400 mila copie vendute grazie alla trilogia erotica pubblicata l’anno scorso da Rizzoli è diventata un fenomeno editoriale.
Ieri ha fatto tappa in città (e accade piuttosto raramente) per presentare “Per tutti gli sbagli” il primo libro della duologia che prestissimo – il 9 luglio – sarà seguito dall’uscita di “Per tutto l’amore”.
Città sexy? Macchè. Risponde così a noi che le chiediamo, ricordandole trascorsi come il celebre Comitato per i diritti civili delle prostitute o, in tempi più recenti, il chiacchieratissimo caso della “porno-prof”, se questa città nasconde un’anima sexy. Dal pubblico c’è chi si accoda esordendo con un «sì sì, qui si parla tanto ma si fa poco...» per poi passare alla domanda che da sempre perseguita la Cao, accolta con un brusio “complice”, ovvero quanto la infastidisce essere definita la risposta italiana alle celebri 50 sfumature..., il best seller erotico della scrittrice inglese E.L. James che un paio di stagioni fa ha conquistato il mondo.
«Mi dà molto fastidio –sorride Irene – perché quando ho iniziato a scrivere la mia trilogia, nel 2009, delle 50 sfumature nessuno sapeva niente. E poi perché ne esce un’immagine della donna sottomessa, lesa nella sua dignità, mentre le protagoniste femminili dei miei romanzi sono forti, sanno quello che vogliono. Ma la trilogia della James ha avuto un merito: in libreria, dopo le 50 sfumature, le donne comprano i libri erotici senza doverli più nascondere in mezzo agli altri. E tornando a me, capisco che a livello mediatico essere definita l’alter ego italiana della James abbia fatto comodo ai miei editori...».
Caso editoriale. Come ricorda la stessa Cao al suo interlocutore, il giornalista Gabriele Giuga, «soltanto un anno fa ero esattamente qui a presentare il secondo libro della trilogia (composta da Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio, ndr) e mai mi sarei aspettata un tale successo». E in effetti, ora che sta per arrivare sugli scaffali il nuovo romanzo, e si tratta del quinto, di strada ne ha percorsa davvero tanta, in un solo anno, «bellissimo e travolgente», la bella scrittrice friulana con dottorato in storia antica nel curriculum. Non solo la sua trilogia è stata pubblicata o sta per essere tradotta in più di dieci Paesi, ma all’inizio del 2014, al Salone del libro di Parigi è stata accolta trionfalmente, con tanto di poster giganteschi che dai muri della metropolitana annunciavano la sua presenza. «Merito della casa editrice francese – spiega Irene – che ha avuto il fiuto di presentarla come la trilogia italiana. L’interesse per la nostra bella Italia e non solo per il libro ha determinato tanto successo».
Radici a Caneva. «E sì, ho certamente coronato un sogno – aggiunge la Cao – ma ho vissuto e vivo tutto con grande scioltezza, ben ancorata a terra. Il successo non mi ha travolto, non mi ha cambiato la vita. Ho sempre i piedi per terra e non a caso anche per il mio nuovo libro sono ripartita da qua, dalle mie radici». Dalla sua Caneva, e dalle colline del Cansiglio che fanno da sfondo alla storia di Linda, una determinata e avvenente designer d’arredamenti che si muove fra meravigliose ville venete.
Volitiva, irascibile, pigra, golosa, una che quando vuole una cosa deve prendersela senza chiedere il permesso. Ancora una storia di passione (e sesso, naturalmente, «anche se ritengo che il filone erotico stia un po’ perdendo d’interesse» sostiene la Cao) che nel secondo libro, in arrivo il 9 luglio, porterà la bella protagonista a Lisbona, città che ha stregato Irene l’anno scorso, meta di una sua breve vacanza.
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