Istigazione alla corruzione: 2 anni
Brugnera, imprenditore condannato. La difesa: non conosce nemmeno il sindaco, pronti all’appello

BRUGNERA. L’imprenditore edile di Tamai Arjan Hoxha, 42 anni, difeso dall’avvocato Maurizio Mazzarella, è stato condannato dal gup Alberto Rossi a due anni di reclusione per istigazione alla corruzione.
È stato il sindaco di Brugnera Ivo Moras a far partire l’indagine della Procura, registrando la conversazione con un cittadino che ha detto di contattarlo a nome dell’imprenditore.
Nell’incontro, avvenuto il 21 aprile 2015, è stato prospettato al sindaco Ivo Moras di rendere edificabile un terreno in via Orsera, vicino a una casa. In cambio della modifica della destinazione d’uso, sarebbe stato offerto un appartamento. Con la registrazione in mano il sindaco si è presentato dai carabinieri.
I militari dell’Arma l’hanno trascritta: «Secondo me se tu non fai un progetto, e una domanda, non puoi pensare che lui ti dica, si va bene te lo faccio edificare, gli ho detto, perché c’è tutto un iter da fare... Gli ho detto, come pensi di fare? Perché lui mi ha detto... Io vi regalo un lotto a voi due, basta che si possa fare!».
Il sindaco ha raccontato di essere già stato contattato dal cittadino l’8 aprile.
Cittadino e imprenditore sono stati indagati in concorso per istigazione alla corruzione. Il primo, il 49enne di Tamai Lucio Pivetta, difeso dall’avvocato Ivan Truccolo, ha patteggiato nel novembre 2016 1 anno, 9 mesi e 10 giorni, pena sospesa.
La tesi difensiva di Hoxha, invece, è che si sia trattato di un equivoco.
«Il mio cliente – spiega l’avvocato di Hoxha Mazzarella – non c’entra nulla: è stato indagato per l’iniziativa autonoma di un altro. L’imprenditore non conosce affatto il sindaco Moras, ha semplicemente parlato con Pivetta, suo conoscente, del terreno. In buonafede ha offerto al conoscente un lotto, nel caso in cui gli avesse seguito la pratica per l’edificabilità del terreno, beninteso nelle vie legali, e non gli ha mai detto di offrirne uno al sindaco. Peraltro dalla trascrizione integrale delle intercettazioni emerge che lo stesso Pivetta si riferisce a “cose che si possono fare”, intendendo dunque pratiche legali e non palesando intenti di altro genere».
La difesa di Hoxha è pronta a fare ricorso in appello, impugnando la sentenza di primo grado. «Il ricorso è già pronto», annuncia l’avvocato Mazzarella.
(i.p.)
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