Istituita via Pozzuolo del Friuli a Grottaferrata
Dopo Caporetto la scuola agraria Sabbatini dovette sfollare nel Lazio

POZZUOLO. Una via intitolata a Pozzuolo del Friuli a Grottaferrata, 20 mila abitanti, parte della città metropolitana di Roma. La motivazione è legata al centenario della Grande guerra, che nella località vide sfollare la Scuola agraria Sabbatini dopo Caporetto.
Vi arrivarono alcuni insegnanti e il direttore che, ospiti nell’abbazia di San Nilo, riuscirono a richiamare gli alunni, dispersi dopo l’occupazione nemica, e a riprendere l’attività didattica fino al rientro a Pozzuolo nell’estate 1918. Questo dettaglio della storia dell’istituto non ha mai cessato di essere mantenuto vivo da quanti hanno curato negli anni la memoria della scuola, sia all’interno della stessa che nelle associazioni, in primis il gruppo di ricerche storiche Aghe di poç, sia nelle amministrazioni comunali. I contatti con Grottaferrata si sono intensificati in vista dei cent’anni dalla profuganza: una delegazione pozzuolese ha partecipato alla festa del 4 Novembre ospite di quell’amministrazione e del sindaco Luciano Andreotti. I quali hanno riservato ai friulani una sorpresa: la targa con l’intitolazione “Via Pozzuolo del Friuli” che sarà collocata il 25 novembre alla presenza del presidente della Regione Lazio, Zingaretti. Con la fascia del Comune di Pozzuolo, in rappresentanza del sindaco Nicola Turello, il consigliere delegato alle politiche giovanili Gabriele Bressan, insieme a Marco Chiavon di Aghe di Poç e allo storico Giacomo Viola; per l’associazione “Amiis de scuele agrarie” Michele Siega, Erminio Polo e Stefano Osso, per l’Ipa Sabbatini Renato Zoratti e Cristina Faidutti, oltre agli allievi di quinta Roberto Cavallo e Stefano Amarù.
«Con emozione – ha detto Bressan – rappresento la comunità di Pozzuolo del Friuli insieme alle associazioni e all’istituto Sabbatini, che opera da 136 anni nella formazione professionale in agricoltura. Proprio dalla scuola inizia l’amicizia di due comunità nella Grande guerra. Questo Comune, oltre all’istituto, ospitò anche famiglie friulane profughe da quel conflitto terribile. A Grottaferrata ora troviamo un sincero entusiasmo, un’accoglienza che non si riserva a tutti. Con noi abbiamo portato il tricolore dell’istituto agrario, simbolo del senso di appartenenza che lega in unità i nostri territori. Dalla storia che ci accomuna si possa trarre esempio per un mondo più umano».
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