Le istituzioni fanno rete sulla sicurezza di Udine: riflettori puntati sull’area di via Buttrio

Un tavolo congiunto tra Comune, prefettura e privati. Nelle prossime settimane verrà effettuata una ricognizione delle azioni urgenti e non ordinarie contro gli ingressi abusivi nelle aree private

Chiara Dalmasso
L’area abbandonata di via Buttrio. foto petrussi
L’area abbandonata di via Buttrio. foto petrussi

Azioni coordinate, per una città più sicura. Si è riunito mercoledì 29 gennaio il Comitato ordine e sicurezza convocato dal prefetto Domenico Lione su richiesta dell'amministrazione comunale. Riflettori puntati sulle zone limitrofe ad aree dismesse, come l’ex Safau e l’area est nei pressi di via Buttrio, da tempo osservate speciali sia dall’amministrazione comunale che dalla Prefettura.

Gli interlocutori

All’incontro hanno partecipato l'assessora alla polizia Locale Rosi Toffano, insieme al comandante della stessa Eros Del Longo, l'assessore alla Pianificazione territoriale Andrea Zini, accompagnato dal dirigente del servizio Edilizia privata Raffaele Di Lena. Gli esponenti del Comune si sono confrontati con il prefetto Domenico Lione, il questore Domenico Farinacci e i dirigenti delle aziende proprietarie delle aree interessate, Rete ferroviaria italiana (Rfi) e Ital Real Estate.

Il piano del prefetto

«Il tavolo di confronto è stato utile per prendere atto dei controlli e delle attività di pulizia svolte dalle forze dell’ordine per ridurre spaccio e microcriminalità in quelle aree abbandonate» spiega Lione. «Per risolvere il problema, però, non basterà rinforzare i controlli – che fino a metà marzo potranno contare anche della tutela rappresentata dall’ordinanza relativa alle cosiddette zone rosse» continua il prefetto.

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«L’incontro ha messo le basi per una collaborazione fattiva con il Comune e le società proprietarie delle aree interessate, con l’obiettivo di migliorare la difesa passiva e aumentare la guardiania di quei beni, messi in sicurezza attraverso il ripristino delle reti, dei muri e dei cancelli danneggiati e, se necessario, la costruzione di nuove infrastrutture».

Il ruolo del comune

Tra gli attori del piano, palazzo d’Aronco è al centro: nelle prossime settimane , verrà effettuata una ricognizione delle azioni urgenti e non ordinarie, oltre che delle misure di difesa passiva, che serviranno a ripristinare l’impenetrabilità delle strutture poste in area privata, in modo da poter garantire da subito una maggiore sicurezza e disincentivare ingressi abusivi. «Dal momento che ci sono diverse proprietà coinvolte, dovrà essere effettuato un censimento delle aree su cui intervenire» spiega Andrea Zini, assessore alla Pianificazione territoriale.

«Vedo più immediate e possibili tutte le operazioni di muratura, recinzione e illuminazione, mentre sarà necessario più tempo per le verifiche legate agli edifici che potrebbero essere pericolanti, alle tettoie da rimuovere perché sotto di esse spesso trovano rifugio i malintenzionati che svolgono attività illecite» prosegue Zini, ribadendo la sua soddisfazione per la partecipazione ottenuta, soprattutto da parte delle aziende proprietarie dei terreni: «I privati hanno manifestato disponibilità a intervenire in tempi celeri, le premesse sono buone».

La polizia locale

«Si è trattato di un incontro molto positivo che abbiamo sollecitato con urgenza per dare risposte ai cittadini che da tempo segnalano situazioni pericolose nei pressi di queste zone ormai abbandonate, purtroppo di proprietà privata» illustra l’assessora alla Polizia locale Rosi Toffano.

«Era fondamentale avere tutti i proprietari attorno allo stesso tavolo per coordinare una strategia congiunta. Il Comune coordinerà i sopralluoghi tecnici riguardo agli interventi strutturali urgenti e collaborerà, come fatto fino ad adesso, con le forze dell’ordine per garantire un maggiore presidio della zona. Non è escluso che richiederemo, eventualmente, alcuni abbattimenti di piccoli stabili» conclude l’assessora, riferendosi a quelle infrastrutture dove staziona chi non dovrebbe, mettendo a rischio l’incolumità e la sicurezza dei cittadini, che da tempo, chiedono interventi puntuali e tempestivi. —

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