Italia Nostra ricorda la storia di viale Venezia «È fondamentale conoscere il passato»

Il Comune di Udine ha in programma la realizzazione di quattro rotonde lungo il percorso di viale Venezia in prossimità dei semafori per rendere più sicuro il tracciato stradale. La sezione udinese...
Il Comune di Udine ha in programma la realizzazione di quattro rotonde lungo il percorso di viale Venezia in prossimità dei semafori per rendere più sicuro il tracciato stradale. La sezione udinese di Italia Nostra concorda totalmente con questo obiettivo ma vuole sottolineare alcuni elementi importanti, in particolare richiamandosi alla storia forse poco nota della genesi di viale Venezia. «L’antica strada che da porta Poscolle si dirigeva verso Codroipo e quindi Venezia - scrive Italia Nostra in una nota - viene rinnovata durante il periodo del dominio francese (1805-1813) che nonostante la breve durata avvia riforme destinate a lasciare il segno. Le limpide geometrie compositive degli ingegneri napoleonici incidono in maniera significativa sul tessuto urbano udinese: sono due gli interventi più significativi a tutt’oggi ancora visibili, la sistemazione di piazza Primo Maggio dove viene disegnata l’ellisse e il rettifilo della via Eugenia, ora viale Venezia. Dopo aver tracciato il rettifilo che collega il piazzale di forma circolare fuori porta Poscolle con la rotonda prima del ponte sul Cormor (1808), tra il prefetto del dipartimento di Passariano e il Comune di Udine viene trovato un accordo per destinare un tronco della nuova strada a “pubblico passeggio”, così come proposto dal sindaco Antonini». E ancora: «Il progetto firmato dall’ingegner Giuseppe Malvolti (1809) prevede i viali laterali e una duplice fila di alberature. La disposizione viene in seguito adottata per l’intero percorso e tutte le strade e i collegamenti posti ai lati del nuovo asse viario disegnano una trama ortogonale, nella quale spicca viale Firenze che conduce al Cimitero (1817), sistemato fuori dalle mura cittadine come previsto dalla legislazione napoleonica. La dimensione di viale di passeggio viene particolarmente apprezzata dalla cittadinanza che all’inizio del nuovo viale si ferma alla birreria Moretti, o prosegue verso i prati del Cormor, dove fino agli anni Sessanta gli udinesi andavano a festeggiare Pasquetta. Negli anni le automobili hanno sostituito i cittadini che andavano a camminare fuori porta e il geometrico rettifilo con le sue due rotonde è diventato un asse di scorrimento veloce dove le automobili sfrecciano a velocità sostenuta. Rispetto agli altri viali di ingresso in città - Tricesimo, Cividale e Palmanova - viale Venezia costituisce una sorta di biglietto da visita della città, poiché confluisce in una piazza che conserva architetture di pregio, dal Tempio Ossario al Monumento alla Resistenza». Da qui l’auspicio che «le nuove rotonde possano essere configurate a dimensione di pedone e ciclista e che sotto il profilo compositivo e architettonico vengano adottati tutti gli accorgimenti necessari a un intervento che va a modificare un pregevole esempio di urbanistica neoclassica. Auspichiamo che gli interventi sulla città vengano accompagnati da una ricerca storica e documentaria, da effettuare nella fase preliminare, per consentire ai tecnici e agli amministratori di operare scelte ben ponderate, oltre che condivise».


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