Jesse, atterraggio di fortuna con l’ultraleggero

Brutta avventura a Osoppo per l’imprenditore sacilese, alle prese con un guasto al carrello

SACILE. Nel giorno in cui promuove, a distanza di 40 anni, i suoi primi sei piloti, l’Avro di Rivoli di Osoppo si trova ad affrontare un volo rischioso che alla fine viene risolto col massimo scrupolo e fortunatamente senza alcuna conseguenza.

Il fatto è capitato ieri pomeriggio verso le 17.30: il pilota pordenonese Alessandro Jesse era in volo da una quarantina di minuti quando improvvisamente ha comunicato via radio alcune difficoltà nell’aprire il carrello del suo motoaliante per atterrare.

Da parte loro, gli istruttori Avro che seguivano i voli dalla cabina di Rivoli hanno immediatamente chiamato in soccorso i vigili del fuoco di Gemona, dopo aver verificato con il pilota in volo la quantità di carburante che ancora aveva sul mezzo.

I pompieri sono giunti sul posto nel giro di poco, ma fortunatamente il carrello nel frattempo si era aperto: «Siamo dotati di tutti i mezzi di sicurezza – hanno fatto sapere dall’Avro – per questo tipo di emergenze ma in situazioni come queste non vogliamo avere scrupoli, per cui abbiamo allertato i pompieri».

Operazione riuscita, insomma: proprio ieri, l’Avro ha brevettato i suoi primi cinque piloti oltre a un sesto ora abilitato al trasporto di una persona da quando, lo scorso dicembre, è stata avviata a Rivoli la scuola di volo. Un buon segnale dunque per una scuola che è stata riavviata dopo 40 anni.

Brutta avventura con lieto fine, dunque, per Alessandro Iesse, imprenditore di Sacile, contitolare dell’omonima grande azienda di Francenigo.

L’ultimo imprevisto di volo risale a una settimana fa. Era avvenuto a Pignano di Ragogna. Alle 11.30 dall’aviosuperficie Comina di Pordenone era decollato un ultraleggero pilotato dal suo proprietario, Maurizio Turchet, sessantaduenne residente in città.

Con lui, a bordo dello Skyleader 200, Pierluigi Cozzi, quarantasettenne anch’egli di Pordenone. Il guasto meccanico, mentre il velivolo stava ritornando alla base, si era manifestato a Osoppo e aveva indotto il pilota a tentare un atterraggio di fortuna. Non ha fatto uscire il carrello, ma aveva virato, individuato un campo nella frazione di Pignano e proceduto: l’aereo aveva toccato terra strisciando sulla pancia.

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