«La bandiera del Friuli non entra allo stadio»

Un paradosso: allo stadio Friuli la bandiera del Friuli – quella con l’aquila araldica su sfondo blu – non può entrare. Non senza l’autorizzazione preventiva del Gruppo operativo della sicurezza, almeno.
Così, alcuni sostenitori friulani che sabato sera erano all’impianto dei Rizzi a Udine per assistere al match vinto dalla Nazionale di Mancini contro la Finlandia si sono visti costretti a lasciare i vessilli con l’aquila patriarcale al di qua dei varchi d’accesso. “Colpa” dell’eccesso di zelo di alcuni operatori delle forze dell’ordine, che hanno applicato in maniera restrittiva il regolamento d’uso dello stadio e le norme previste dall’Uefa sui materiali che si possono introdurre negli stadi. A denunciare l’episodio il presidente dell’assemblea della Comunità linguistica Friulana – e sindaco di Carlino –, Diego Navarria.
La denuncia
Qualcuno, più scafato e forse già a suo agio con divieti e restrizioni, ha piegato la bandiera friulana e l’ha nascosta sotto la giacca, eludendo i controlli degli steward. Non è andata bene, invece, a un tifoso di Udine, che ha poi raccontato la sua storia sui social: «I carabinieri hanno fatto piazza pulita di tutte le bandiere del Friuli che la gente voleva portare allo stadio. Io avevo portato la mia blu gigante costata 25 euro (anche in tema, se si tratta di azzurri) e l’avevo lasciata ad un mio amico che era entrato in curva, ma un carabiniere appena ha visto che la stava rimettendo via gliel’ha sequestrata subito e l’ha appesa su un muro fuori dallo stadio così come ha fatto con molte altre dicendo “te la metto lì così a fine partita la vieni a recuperare”. Andiamo a fine partita per recuperare la bandiera e troviamo (...) una decina di sacchi dell’immondizia dentro i quali ci stavano tutte le cose sequestrate, come dei delinquenti, pronte per finire in inceneritore». Secco il commento dello stesso Navarria: «Non discuto le norme, ma mi pare assurdo che la bandiera della nostra terra non possa entrare nello stadio che, peraltro, porta proprio il nome di questo territorio».
la spiegazione
Il regolamento d’uso dello stadio Friuli specifica che è consentita «l’introduzione e l’esposizione di bandiere, riportanti solo i colori della propria squadra nonché oggettistica di folklore che, per intrinseca conformazione, non possa impropriamente essere utilizzata quale corpo contundente. È autorizzata l’introduzione e l’esposizione di bandiere nazionali degli Stati che sono rappresentati dagli atleti in campo». E che per altre bandiere è necessaria l’autorizzazione del Gos o del Gabinetto della questura, che va richiesta almeno sette giorni prima della manifestazione. Interpretando in maniera rigorosa le indicazioni, dunque, alcuni degli operatori addetti ai controlli ai varchi hanno imposto lo stop ai vessilli. Ad altri tornelli, invece, l’ingresso degli stendardi con il simbolo del Friuli è stato consentito. «Sabato sera non abbiamo ricevuto segnalazioni di proteste particolari agli ingressi – spiega il coordinatore del Gruppo operativo di sicurezza, Stefano Pigani –, anche se ieri mattina qualche protesta mi è giunta all’orecchio. Diciamo che forse c’è stato un eccesso di zelo e il regolamento è stato interpretato alla lettera: se non esistevano problematiche legate alle dimensioni e alla visibilità, probabilmente potevano entrare». –
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