La brigata Pozzuolo ricorda l’eroica battaglia del 1917

POZZUOLO. «Noi ci siamo, a fianco dell’Italia». Così il neocomandante della brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, Ugo Cillo, ha salutato ieri autorità civili e militari, studenti e cittadini, soldati in armi e in congedo alla rievocazione del 98mo della battaglia di Pozzuolo.
Di fronte ai reparti schierati, un plotone di Genova cavalleria e uno dei Lancieri di Novara, eredi dei reggimenti che si sacrificarono contro l’avanzata austro-tedesca, il generale ha ricordato quella pagina gloriosa. La stessa piazza fu infatti teatro di duri scontri che videro i cavalieri, insieme ai fanti della brigata Bergamo, contrastare l’avanzata nemica, permettendo alla Terza Armata di passare il Tagliamento e riorganizzarsi al Piave.
Il sindaco Nicola Turello dopo aver rivolto un appello alla delegazione dei ragazzi, «chiamati a continuare la tradizione del ricordo storico» ha sottolineato «il profondo legame con la brigata che porta il nome del paese» e ha rinnovato l’impegno a far restaurare l’ancona del Quo Vadis, che reca i segni dei proiettili della battaglia. Tra le rappresentanze combattentistiche e d’arma, l’associazione Arma di Cavalleria, che ha celebrato contestualmente la festa nazionale.
«Pozzuolo del Friuli è la Cavalleria italiana» ha quindi detto il presidente nazionale, Alipio Mugnaioni, ricordando il contributo della popolazione nel curare i feriti durante il cruento episodio.
Oggi, alle 11, all’auditorium la fanfara della brigata di cavalleria terrà un concerto per la cittadinanza e per le scuole. La mostra di divise storiche nella Palacine, che ha già richiamato moltissimi visitatori, continuerà a restare aperta sia oggi (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19) sia domani (dalle 10 alle 13).(p.b.)
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