La Camera approva il taglio dei vitalizi, ecco quanto perdono i nostri ex parlamentari

UDINE. Fino a 5 mila 600 euro in meno al mese per i vitalizi degli ex parlamentari del Friuli Venezia Giulia. L’ufficio di presidenza di Montecitorio ha approvato la famosa delibera taglia-pensioni d’oro, elaborata e imposta dai 5 stelle. La scure si abbatterà, ma garantendo comunque una sorta di soglia di “sopravvivenza” che per i casi minimi ammonterà a mille 470 euro lordi mensili. Ma per chi era abituato a vivere da decenni su altre soglie, ex parlamentari ma anche vedove che beneficiavano dell’assegno di reversibilità, è facile immaginare con quali conseguenze.
Nelle carte sulla scrivania del presidente della Camera, Roberto Fico, compaiono anche quattordici parlamentari della nostra regione fra i mille 240 nomi di ex contenuti nelle trenta pagine del documento. La più “tartassata” è Maria Piccoli, che era stata eletta fra le fila della Democrazia cristiana nell’VIII legislatura. Per lei 178 progetti di legge presentati e 238 atti di indirizzo e controllo.
A Michelangelo Agrusti il nuovo calcolo ridimensiona la pensione da parlamentare a 2 mila 832 euro (erano 4 mila 725). Ivano Strizzolo lascia sul campo mille 376 euro e giunge a oltre due mila euro al mese. Seguono Angelo Compagnon (il nuovo vitalizio sarà di 2 mila 127 euro), Milos Budin (mille 920), Giorgio Santuz (6 mila 605 euro), Roberto Antonione (4 mila 444 euro), l’attuale sindaco di Udine Pietro Fontanini (4 mila 641 euro) e Manlio Collavini (6 mila 590 euro). Pensioni che, nonostante i tagli, continuano a essere d’oro. Nell’elenco – ancora provvisorio – e nei tagli andranno inseriti Ferruccio Saro, Mario Fioret, Giulio Camber, Antonino Cuffaro, Giovanni Collino, Diego Carpenedo, Roberto Visentin, Francesco Moro e Diego Carpenedo. Anche per loro però sono in arrivo riduzioni del vitalizio.
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