La Caritas raccoglie il cibo per i poveri: «Grazie a chi può dare»

I volontari hanno consegnato le borse spesa a circa 20 famiglie Carrelli nei supermercati per “integrare” il Banco alimentare

sacile

Il coronavirus non cancella la povertà: la Caritas ha consegnato le borse spesa a venti famiglie in due settimane. La raccolta viveri nei carrelli dei supermercati va avanti e anche se la sede è chiusa a Vistorta, i volontari sono tutti i giorni su strada con il furgone, per le consegne porta a porta.

«Per le richieste si prevede un aumento da questa settimana – dicono i volontari Gianni Moret e Danilo Pavan –. In questo momento difficile di crisi sanitaria e economica è più facile la crescita delle fragilità sociali».

In città il centro Caritas è raggiungibile al telefono: poi i volontari suonano direttamente alla porta di casa. «La carità è un valore essenziale in tempi difficili – dicono i volontari –. Con tutte le cautele e con la prudenza che serve di tutela e senza correre inutili rischi, non possono venir meno i servizi essenziali a favore dei poveri. Per esempio, la consegna delle borse spesa, oppure i contatti telefonici per dare anche un sostegno morale».

Le parrocchie di Sacile, Caneva, Brugnera sono in prima linea per la raccolta di alimenti a lunga conservazione. «Ci sonno persone generose e con il cuore grande a Sacile – aggiunge Pavan –. Le donazioni che riceviamo sono importanti e integrano le risorse del Banco alimentare e altre risposte da offrire alle emergenze».

La dispensa della Caritas non può restare mai vuota. «La pandemia da Covid-19 mette a dura prova le famiglie e tante persone sole, poi gli anziani – rilevano alla Caritas –. Affrontiamo giorno per giorno i problemi e diamo una mano nei servizi essenziali che siamo chiamati a svolgere».

Si annuncia una Pasqua di speranza e di solidarietà. «Il nostro obiettivo è quello di essere al servizio dei poveri – aggiunge Moret –. Siamo prudenti nel ridurre le occasioni di incontro e di relazione con le persone: la distanza fisica è necessaria, ma non blocca la forte vicinanza verso le fasce sociali deboli».

Rinviati al futuro gli incontri nel centro di ascolto in piazza Duomo. «Non siamo in letargo anche con l’ufficio chiuso dal coronavirus – assicura Pavan –. La crisi e il blocco delle aziende, poi lo stop alle scuole mettono a nudo i bisogni enormi di solidarietà e di servizio per tanti nuclei famigliari».

L’appello per tutti a Sacile è alla generosità e gentilezza. «La crisi ci porta a rimettere al centro la dimensione umana – conlcudono alla Caritas –. Qualcuno sostiene che questo virus cinese che ha fermato il mondo, ci ha mostrato come la superficie più contaminata dall’indifferenza fosse il nostro cuore».–



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