La Chirurgia vascolare verso l’esodo dei pazienti

Tolmezzo: solo un medico per un territorio che conta 170 mila abitanti Il consigliere regionale Revelant: ormai siamo in costante emergenza
Di Tanja Ariis

TOLMEZZO. Si sta smantellando l’attività di Chirurgia vascolare nell’Aas3? A chiederlo è il consigliere regionale Roberto Revelant (Autonomia Responsabile) che segnala: in un anno nell’Azienda sanitaria (con la riforma estesa fino a Codroipo) i chirurghi vascolari da 3 del 2015 sono diventati 1 nel 2016. Dopo il pensionamento di un primario e di un altro chirurgo è rimasto infatti un solo specialista in tutta l’Aas3. La riduzione non convince Revelant, che con un’interrogazione in Regione chiede di conoscere le relative liste d’attesa di visite e interventi. «La Regione – chiede – ha già pensato di intervenire? Come? Perché non si ripristina un organico congruo? Troppi indizi fanno pensare a uno smantellamento di una struttura efficiente per dirottare i pazienti su Udine. Spero di essere smentito, ma con i fatti! La Regione – avverte – deve garantire il servizio. Di fatto – per Revelant – il servizio è in costante emergenza. Cosa succede – chiede – in caso di urgenza all’ospedale di Tolmezzo? Si trasferisce il paziente a Udine? Perché la Regione non ha ancora implementato l’equipe medica?». Revelant incalza la giunta regionale su quella che definisce «l’ennesima falla del sistema socio sanitario regionale. L’Azienda 3 – ricorda – copre il 40% del territorio regionale, sviluppandosi lungo un territorio montuoso, collinare e pianeggiante. Come si può pensare che un unico specialista in chirurgia vascolare sia sufficiente a dare risposta alle esigenze di tanti cittadini? Parliamo di un territorio che ha circa 170 mila abitanti, con un'età media in progressivo aumento». Fascia molto colpita dalle malattie vascolari e in zona disagiata: ciò richiede di affrontare urgenze e fare prevenzione. «Negli ultimi 20 anni – ricorda – tutti i primari chirurghi di Tolmezzo nel loro curriculum dovevano dimostrare di saper affrontare un’urgenza vascolare. I tre professionisti, che assicuravano una reperibilità di 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, hanno saputo tradurre le emergenze in delicatissimi interventi in regime di urgenza, compreso il trattamento tempestivo di emergenze vascolari, senza dover ricorrere a rischiosissimi trasferimenti presso altre strutture. È evidente che, in queste circostanze, ogni minuto è prezioso». Revelant ricorda che «l’attività di Chirurgia vascolare dell’ospedale di Tolmezzo-Gemona ha effettuato sin dal 1997 circa 5000 interventi. L’ospedale di Tolmezzo è dal 2001 l’unica struttura non specialistica di rete», dove si eseguono pure interventi endovascolari, poco invasivi e altamente tecnologici, con ottimi risultati.

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