La conoscenza si fa occasione di festa e invade Udine
UDINE. La città punta in alto preparandosi a diventare la “Cernobbio delle università italiane”: non esita il rettore dell’ateneo friulano Roberto De Toni a lanciare un paragone con la località che ospita il blasonato Forum Ambrosetti nel giorno in cui si presenta “Conoscenza in festa”, la tre giorni che ai primi di luglio invaderà la città con appuntamenti all’insegna del sapere, del confronto e della vasta partecipazione (Desiderio, metodi e nuovi saperi è l’intrigante sottotitolo).
Una scommessa quella dell’ateneo udinese che sa già di una mezza vittoria: sono venticinque i rettori italiani che qui confluiranno per un appuntamento nazionale che vuole diventare annuale e che per questa prima volta già si prefigge un ambizioso obiettivo: «produrre un documento - ha spiegato De Toni - da consegnare alla politica e alla società dal titolo “Dire, fare e cambiare: proposte per l’Università e il Paese”».
I rettori siederanno, nei diversi giorni, nell’ex chiesa di San Francesco (una delle nove location del festival), nelle loro vesti di esponenti del mondo della scienza e degli studi umanistici per i “magnifici incontri” che guarderanno alle possibilità di sviluppo del Paese attraverso la formazione, la ricerca, la salute, il dialogo con le città, la comunicazione.
Parleranno davanti al pubblico per cercare di disegnare insieme un modello di sistema universitario competitivo. E a suggellare il loro sforzo potrebbe arrivare, domenica 5 luglio, anche il presidente del Consiglio Renzi.
«La conoscenza è l’unica sosa su cui il nostro Paese, che non ha risorse come diamanti o petrolio, può fondare il suo futuro» ha detto ancora De Toni ringraziando quanti hanno sostenuto il progetto, dalla Fondazione Crup all’Associazione di fondazioni e casse di risparmio spa con il sostegno di un’infinità di supporters (Danieli, Intesa SanPaolo, Cari Fvg, Confindustria Udine) e molti patrocini.
«Udine era luogo di caserme e servitù militari, è diventata città di studenti e ricercatori - ha detto il sindaco Honsell - siamo ben felici possa farsi scenario dedicato alla conoscenza».
Al grande pubblico è rivolta la miriade di appuntamenti (la direzione artistica è di Zeranta endutainment nella persona di Jader Giraldi) a partire dalle 9.30 di venerdì 3 luglio e fino a domenica 5, quando nei vari luoghi dalla toponomastica rivisitata (piazza San Giacomo, solo per citarne una, sarà “Arena Malignani”) si terranno incontri in cui spuntano anche nomi di grande impatto, come quello del teologo Vito Mancuso, del genetista Edoardo Boncinelli, dell’agronomo ed economista Andrea Segrè, del giornalista del Corriere Sergio Rizzo, del direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno.
Momento speciale quello dedicato alla consegna del “Premio alla Conoscenza” a Luciano Maiani, professore di Fisica teorica, già presidente di Infn, Cnr e già direttore generale del Cern, scelto da una giuria di alto livello.
Un lavoro intenso e tenace quello di chi ha creduto in questa tre giorni e ha fatto squadra - ha ricordato Manuela Croatto, project manager dell’evento - per realizzarlo, con i suoi 25 rettori ospiti, i 68 interventi previsti, i 45 ospiti da fuori regione, le nove location da gestire. Una scommessa, non c’è che dire.
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