La Coop non vende più alcol ai minorenni

Casarsa capofila in regione: «Impegno concreto, anche se commercialmente penalizzante»
Da lunedì scorso, nei 10 punti vendita di Coop Casarsa in provincia di Pordenone e di Udine, non si vendono più alcolici ai minorenni. Chi non dimostra di avere più di 18 anni non può acquistare vino, birra o liquori. Niente più lattine o bottiglie aperte fuori dal supermercato o per feste: nelle cooperative della catena, i minorenni possono limitarsi ad acquistare solamente bibite analcoliche. «Un impegno concreto – afferma il presidente di Coop Casarsa – che abbiamo voluto attuare anche se commercialmente penalizzante. Ha però un grande valore etico e sociale, visto il sempre maggiore consumo e abuso di bevande alcoliche tra i giovanissimi». Cassieri e commessi di Coop Casarsa, in caso di dubbio, chiedono un documento d’identità ai ragazzi. Il divieto di somministrazione di alcolici ai minorenni passa dai bar ai supermercati. Almeno per quelli di Coop Casarsa: l’alcol va sempre consumato con prudenza, fa sapere la cooperativa, questo vale per tutti e soprattutto per i giovanissimi che dovrebbero evitarlo: «Nonostante la legge non lo vieti, abbiamo preso questa decisione — spiega il presidente Maurizio Tantin -, un’iniziativa partita da Coop Italia a cui abbiamo voluto aderire. Al di là dell’aspetto economico, ci sembrava importante dare un segnale forte nei confronti dei nostri clienti: facciamo la nostra parte anche su queste problematiche». Nonostante la crisi dei consumi stia penalizzando anche il settore del commercio Coop Casarsa ha ritenuto di fare «una scelta morale – ha detto il presidente – controcorrente, limitando la vendita di un bene per fini socialmente utili. Vogliamo lanciare un messaggio che abbia una forte valenza morale». Interessati i dieci punti vendita che si trovano a Casarsa, San Martino al Tagliamento, Lestans, Zoppola, Pravisdomini, Cordovado, Fiume Veneto e, in provincia di Udine, Goricizza e Porpetto. Quella di Casarsa è la prima Coop nella Destra Tagliamento e in regione ad adottare questo provvedimento. Ieri sera si è riunita la commissione commercio della cooperativa per decidere come muoversi operativamente, sulla scorta delle informazioni fornite da Coop Italia. Ma come ci si comporta nel caso in cui in giovane si presenti alle casse con una bottiglia “proibita” e vi siano dubbi sulla sua età? «Il personale dell’esercizio commerciale - ha fatto sapere Coop Casarsa — richiede la carta di identità o un altro documento valido, già prassi per chi paga con carta di credito, che riporti la data di nascita, informando il ragazzo della posizione di Coop. Se dalla verifica del documento risulta che l’acquirente è un minore di 18 anni, lo invitiamo a lasciare il prodotto alcolico alla cassa - hanno proseguito da Coop Casarsa -. In genere il minore, a fronte di questo tipo di richiesta, lascia l’alcolico senza protestare. Le quattro cooperative che hanno già sperimentato questo approccio non hanno mai rilevato problemi nei rapporti con i clienti in questi anni».

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