«La corrente era troppo forte non fate il bagno nel fiume»

SAN DANIELE. «Nel punto in cui si sono immersi i ragazzi la corrente era troppo forte, abbiamo avuto grosse difficoltà noi con tutte le attrezzature, figurarsi dei ragazzi». A parlare è Fabio Scrigner, capo reparto del Nucleo sommozzatori dei Vigili del fuoco di Trieste arrivati a Villanova di San Daniele nel pomeriggio di mercoledì per ritrovare Emanuele.
A Villanova hanno lavorato 8 sommozzatori: dal loro arrivo nel pomeriggio di mercoledì fino alle 20 e 30 sono rimasti in acqua per cercare quel ragazzo. All’alba, alle 4 del mattino successivo, da Trieste sono partiti per tornare sul Tagliamento. «Nonostante l’escavatore cingolato avesse creato la deviazione – spiega Scrigner – la corrente in questo punto era ancora molto forte, tant’è che la scavatrice è dovuta salire un po’ a monte per creare uno sbarramento». Secondo il professionista triestino che, assieme al suo reparto opera su tutto il territorio regionale, il rischio nei fiumi è elevatissimo». Un consiglio? «Non fare il bagno nel fiume, perlomeno dove la corrente è molto forte». Secondo i sommozzatori del capoluogo giuliano mercoledì in quel tratto dove si sono immersi i quattro amici di Colloredo di Prato l’acqua, oltre ad avere una corrente molto forte, era anche profonda. «Bisogna tenere conto del fatto che qua – mostra il professionista – si incontrano diverse correnti, è chiaro che si formano i mulinelli. Al centro poi – spiega Scrigner – ci sono punti in cui la profondità arriva anche attorno ai 3 metri». Corrente e profondità nei fiumi come il Tagliamento non sono gli unici fattori a rischio: «bisogna fare i conti anche con la bassa temperatura dell’acqua di fiume che può avere conseguenze negative sulla persona che si fa il bagno. Poi, chi ad esempio si tuffa a San Daniele non vede quello che succede a monte: in montagna può aver piovuto e, in pochi attimi, un tratto poco profondo e basso può trasformarsi completamente e diventare rischioso». Un pericolo incombente il fiume d’estate per chi si occupa di ricerche e salvataggio, troppe le minacce per bagnanti spesse volte inconsapevoli o troppo inesperti. Nonostante ciò però, soprattutto per quanto riguarda la parte del percorso intermedio del fiume che dalle Alpi Carniche raggiunge il mare a Lignano, nel tratto che da Pinzano arriva fino a Spilimbergo non vi sono divieti di balneazione.
E così, nei lunghi pomeriggi estivi, ma soprattutto nei fine settimana, le sponde si trasformano in vere e proprie spiagge. Soprattutto la zona “dei muretti”, quella dove i quattro amici di Colloredo di prato avevano deciso di passare un pomeriggio, è molto frequentata proprio per la comodità che i muretti danno a chi vuole stendersi su un lettino o su un materassino. Chi conosce questo fiume però sa che i cambiamenti dei corsi d’acqua – il Tagliamento è uno dei pochi in Europa a discendere al mare a canali intrecciati – sono molto frequenti e che quello che il giorno prima era un tratto con acqua poco profonda e calma, il giorno dopo può essere più profondo e con correnti più potenti. «Non ci sono mai state grosse tragedie – ricorda l’assessore comunale Ivan Pischiutta, in prima linea nelle ultime ore nelle operazioni di soccorso e che ha voluto portare il cordoglio dell’amministrazione alla famiglia Lo Castro – bisogna fare attenzione nei tratti in cui la corrente è più forte, ma non credo che la pericolosità sia tale da impedire la balneazione».
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