La Corte dei conti: la Regione deve tagliare le spese LE CIFRE
TRIESTE. Si beccano qualche strigliata e una nuova, rinnovata, sollecitazione a adeguarsi con più convinzione ai principi che regolano l’uso di risorse pubbliche e a tagliare i costi della politica. Il nuovo governo regionale di centrosinistra ascolta la relazione della Corte dei conti sul bilancio Fvg 2012 e sa di avere di fronte un intenso lavoro.
I rappresentanti dell’ex governo di centrodestra, “padre” di quel bilancio, ritrovano la sottolineatura di alcune criticità, note e irrisolte, ma ottengono anche la conferma pubblica di aver ridotto il debito del Fvg. In un’aula consiliare gremita di dirigenti della Regione, presidenti e direttori di enti, aziende e istituzioni regionali, ma nella quale scarseggiano i consiglieri di entrambi gli schieramenti, ieri la Corte dei conti ha dato parere favorevole alla parificazione del bilancio regionale 2012.
Un passaggio formale, certo, utile però a mostrare le carenze del sistema Regione. Difetti che vanno dalle società Partecipate all’incremento troppo alto delle risorse per la sanità, fino alla necessità di maggiori controlli sull’uso dei soldi pubblici.
Scarso controllo sugli enti
Il primo a prendere la parola è il consigliere della sezione di controllo della Corte dei conti, Fabrizio Picotti. Che parte dal principio su cui si fonda la sua relazione, il “sistema regionale integrato”, cioè non solo la Regione, ma anche gli enti e organismi strumentali, Comuni e Province, aziende sanitarie e tutte quelle strutture il cui funzionamento è finanziato dalla Regione. Picotti lo evidenzia perché, spiega, alla Regione compete un’attività di verifica e di controllo su quegli enti, attività ancora troppo labile.
Ridotto il debito pubblico
È stato uno dei “tormentoni” in campagna elettorale con il centrodestra che sosteneva di aver quasi dimezzato il debito Fvg e il centrosinistra che ribatteva: non è vero. Picotti conferma (come mostra la tabella) che il debito è stato ridotto. Positivamente.
Il taglio ai costi va attuato
«Come già rilevato per la parificazione del bilancio 2011 – dice Picotti – il recepimento dei principi di finanza pubblica da parte della Regione è avvenuto con contenuti fortemente annacquati, mentre esistono sacche di assenza di disciplina regionale che legittimano alcuni enti a ritenersi del tutto esonerati dal rispetto dei principi, anche quelli sul contenimento della spesa del personale. Anche la riduzione dei costi della politica impone alla Regione un’attività di recepimento che non è stata finora del tutto avviata e che si rivela importante».
Cita anche i vitalizi Picotti, ricordando che nel 2011 il Consiglio ha speso 7,7 milioni per le “pensioni” agli ex consiglieri rispetto a un bilancio complessivo di 23,7 milioni, un’incidenza alata, che rende rigido il bilancio del Consiglio.
Il cattivo esempio del Cda Ater
Picotti ricorda la riforma dell’Ater unica regionale come esempio nel quale le norme regionali hanno prevalso negativamente su quelle nazionali. I Cda delle cinque Ater sono stati accorpati in uno, composto da 10 persone rispetto, evidenzia Picotti, a un numero massimo di 5 componenti previsto dalla normativa nazionale.
Il Consiglio attui le riforme
È il procuratore regionale della Corte dei conti, Maurizio Zappatori, a calcare la mano sulla necessaria riduzione della spesa. Non accenna mai Zappatori all’inchiesta che sta portando avanti sui rimborsi disinvolti. «Non è questa la sede», dirà. Il procuratore regionale elenca gli impegni presi della presidente Fvg Debora Serracchiani e attende che vengano attuati.
«Il 6 maggio la presidente ha annunciato l’intenzione di ridurre i soldi ai gruppi, di abrogare i vitalizi, di rivedere l’indennità di fine mandato, di cancellare il rimborso per il vitto e rivedere quello per la benzina, di ridurre le indennità di consiglieri e assessori, di contenere le spese di rappresentanza e di ridurre il numero di componenti il Cda di enti e società Partecipate. Nel prendere atto di tali proposti – dice Zappatori – si evidenzia che l’attuazione di quelle misure potrebbe favorire un atteggiamento più sereno degli elettori nei confronti dei soggetti politici».
Serracchiani: stiamo lavorando
Non è il bilancio del centrosinistra e la presidente Fvg prende i richiami come stimoli. «Stiamo lavorando per capire quali Partecipate servano e di quali invece si può brillantemente fare a meno. In due mesi – replica Serracchiani – ne abbiamo ricondotte a capacità e competenza almeno un paio, stiamo lavorando anche sulle altre. E stiamo lavorando anche per contenere le spese e per cercare risorse, mentre sulla necessità di maggiori controlli prenderemo quei provvedimenti che tardano da troppo tempo».
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