La Cranchi prolunga la cassa integrazione
È partita una richiesta al ministero anche per il sito di San Giorgio di Nogaro, ma se la crisi perdura alla fine sarà mobilità.

SAN GIORGIO DI NOGARO. Il Cantiere nautico Cranchi spa ha chiesto al ministero del lavoro la cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre per i 226 dipendenti dei siti produttivi di San Giorgio di Nogaro, Rogolo e Piantedo (So): se la crisi del comparto perdurerà, sarà inevitabile il ricorso alla mobilità.
Forte preoccupazione è espressa dal segretario della Uilcem di Udine Antonino Mauro, sul futuro dei 47 dipendenti del sito di San Giorgio, che afferma di apprendere «con tristezza la nuova richiesta di ammortizzatori sociali per la Cranchi, le cui unità operative sono fortemente in affanno. Visto che tutti gli strumenti sono stati usati – dice – dopo questo, se perdurerà la crisi, sarà inevitabile l’uso della mobilità, anche se oggi si potrebbe accedere alla mobilità volontaria. Come sindacato, siamo basiti su come sia nata questa esigenza di cig in deroga: la direzione Cranchi, non si è confrontata con il sindacato friulano visto che un sito si trova proprio a San Giorgio, invece tutto è stato fatto in forma riservata al ministero del lavoro, l’11 luglio, visto che il 19 finisce l’anno di Cigs. Adesso i lavoratori, che in un anno si sono ridotti di 40 unità, avranno un periodo di cig in deroga fino al 31 dicembre 2011. Auspicavamo un confronto aperto con la direzione ma invece si snobba il sindacato! Noi siamo preoccupati per quello che succederà dopo per i 47 lavoratori e lo stabilimento di San Giorgio!».
Il Cranchi opera nel settore della nautica meritandosi l’appellativo di “Ferrari della nautica” per l’alto standard di qualità delle imbarcazioni prodotte. Produzione che a seguito della crisi internazionale e il repentino aumento del costo delle materie prime, ha subito una drastica diminuzione. L’avvento della crisi finanziaria ha inoltre modificato redicalmente le previsioni di crescita formulate nel budget 2011: tutto questo ha causato un peggioramento dello stato economico finanziario dell’azienda con un calo del fatturato pari al 60%. Dal 2009 è stata avviata prima la cigo per 52 settimane, poi la Cigs fino al 19 luglio.
Le previsioni per la stagione 2011-12 non danno segni di ripresa, per cui è stato attuato un piano di riorganizzazione commerciale, ricercando nuovi mercati nei Paesi emergenti, e la realizzazione di nuovi modelli, ma la situazione è complessa e si parla già di eventuali esuberi. L’azienda, che si è impegnata a richiedere il pagamento con anticipazione da parte dell’Inps, dovrà ora trasmettere alle Regioni Fvg e Lombardia l’elenco dei nominativi al fine di consentire che queste possano tempestivamente individuare i lavoratori beneficiari del trattamento di integrazione salariale per programmare le attività di propria competenza, ovvero la propria quota di sostegno al reddito. Infine la Cranchi, pur contando di riprendere gradualmente l’attività nel 2012 ha concordato con il sindacato nazionale la gestione e la ricollocazione di eventuali esuberi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto