La crisi stoppa i redditi a 22 mila e 600 euro I DATI UD - I DATI PN

Oltre l’11% dei 145 mila contribuenti-campione incassa meno di 500 euro il mese. Le dichiarazioni nei 20 comuni più importanti di Udine e Pordenone
20070301 - ROMA -ECO - ISTAT: DEFICIT-PIL AL 4,4% NEL 2006, MASSIMO DA 10 ANNI. Il conteggio di banconote di vario taglio. ''L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil e' pari al 4,4% nel 2006, mentre nel 2005 era stato pari al 4,1%. In valore assoluto - precisa l'Istat - esso e' aumentato di oltre 6.000 milioni di euro, attestandosi sul livello di 64.743 milioni. ' ARCHIVIO -ETTORE FERRARI/ ANSA / CD
20070301 - ROMA -ECO - ISTAT: DEFICIT-PIL AL 4,4% NEL 2006, MASSIMO DA 10 ANNI. Il conteggio di banconote di vario taglio. ''L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil e' pari al 4,4% nel 2006, mentre nel 2005 era stato pari al 4,1%. In valore assoluto - precisa l'Istat - esso e' aumentato di oltre 6.000 milioni di euro, attestandosi sul livello di 64.743 milioni. ' ARCHIVIO -ETTORE FERRARI/ ANSA / CD

UDINE. Il reddito medio lordo annuo dei friulani, in base a un campionamento sulle dichiarazioni al fisco di oltre 145 mila contribuenti dei 12 maggiori comuni della provincia di Udine e degli otto della Destra Tagliamento, si aggira intorno a 22 mila 600 euro: per la precisione 22 mila 706 nella prima area, 22 mila 543 nella seconda. Un dato sostanzialmente stabile dal 2008 in poi, perché la recessione ha bloccato i processi di crescita.

L’indagine, che prende a base di riferimento le denunce dei redditi del 2011, registra invece un arretramento di tutti i ceti verso gli scaglioni inferiori. Perché un reddito medio di poco superiore a 22 mila 600 euro corrisponde al guadagno annuo di un lavoratore dipendente di medio livello.

Ciò significa che molti titolari d’impresa denunciano redditi inferiori a quelli dei loro dipendenti. Sarà vero? C’è poi un 11% e oltre di dichiaranti (16.698 persone) che percepisce un reddito medio di 5 mila 954 euro l’anno, cioè 496 il mese. Difficile pensare a scaltri evasori. Come fanno a vivere? Anzi a sopravvivere?

Equilibrio tra Udine e Pordenone

Si evidenzia una sostanziale parificazione, in termini di ricchezza e di benessere, di due realtà socio-geografiche fino ad alcuni decenni fa piuttosto divergenti, con specifiche peculiarità storico-culturali ed economiche che negli anni Sessanta furono alla base della creazione dell’autonoma provincia di Pordenone da una costola di quella di Udine, che in tal modo subì una mutilazione territoriale e demografica (da 750 a 500 mila abitanti).

Emerge da ciò (in via incidentale) l’ulteriore conferma dell’attuale scarsa o nulla rilevanza dell’ente Provincia come fattore propulsivo di sviluppo e di crescita. L’indagine esclude i due capoluoghi di provincia in quanto il loro tessuto produttivo e la composizione socio-economica ne fanno degli unicum con caratteristiche peculiari.

In provincia di Udine, nei 12 comuni considerati (Cervignano, Cividale, Codroipo, Latisana, Lignano, Manzano, Martignacco, Palmanova, San Daniele, San Giorgio, Tavagnacco e Tolmezzo), la parte più cospicua degli oltre 73 mila contribuenti (29 mila 683: 40,5%) dichiara redditi tra 10 e 20 mila euro l’anno; è di poco inferiore (27 mila 807 persone fisiche: 38%) il numero di coloro che guadagnano tra 20 e 40 mila euro.

Insieme, i due raggruppamenti – redditi tra 10 e 40 mila euro – costituiscono oltre i tre quarti della platea complessiva (78%).

Il restante 22% è formato per il 12,4% da 8 mila 952 soggetti con meno di 10 mila euro (verosimilmente pensionati al minimo), per l’8,5% da sei mila 115 benestanti con redditi tra 40 e 100 mila euro e per l’1,1% da una sparuta schiera di 821 paperoni con oltre 100 mila euro l’anno pro capite: rara avis, almeno agli occhi dell’erario, ancor più pensando (rispetto al dato medio di 156 mila euro) ai pochissimi cittadini con oltre 200 mila euro.

Il comune più povero (fiscalmente parlando) è Lignano con redditi medi pari a 19 mila 879 euro, seguito da Manzano con 20 mila 310: sono le due località che negli anni Settanta-Ottanta erano ai vertici della ricchezza prodotta in Friuli. I centri più agiati invece sono Palmanova, Martignacco e Tavagnacco, con redditi medi superiori a 24 mila euro.

In provincia di Pordenone oltre la metà (38.272 soggetti, il 53%) del totale di 72 mila contribuenti degli 8 comuni considerati (Azzano Decimo, Cordenons, Fiume Veneto, Maniago, Porcia, Sacile, San Vito e Spilimbergo) denuncia un reddito annuo che non supera i 20 mila euro; più del 91% (65.566 su 72.023) si ferma entro la soglia dei 40 mila euro.

Ciò significa che meno di un cittadino su dieci della Destra Tagliamento (esattamente 6.457) guadagna più di 40 mila euro (lordi) l’anno e uno su cento più di 100 mila. Potrebbe essere uno degli effetti della progressiva deindustrializzazione del territorio, dovuta in particolare alla crisi del “bianco” (elettrodomestici), del mobile e delle coltellerie, con conseguente ridimensionamento (e dequalificazione) della forza lavoro.

Non a caso si rileva che, nel quadro di un generale livellamento dei redditi, il comune più povero è Maniago, con una media di 21 mila 121 euro l’anno tra i suoi 7 mila 183 contribuenti. Dall’altare alla polvere in un paio di decenni, a conferma delle difficoltà che investono settori rilevanti del manifatturiero locale.

PROVINCIA DI UDINE

Cervignano

I contribuenti sono 7 mila 886 su 12 mila 421 residenti, dichiarano complessivamente poco più di 177 milioni di euro, mediamente 22 mila 488 a testa. Tra loro 907 non superano i 10 mila euro l’anno, per contro 61 vanno oltre 100 mila, con un importo medio di poco superiore: 132 mila euro.

Cividale

Le persone note al fisco sono 7.040 su 11 mila 373 abitanti. Redditi totali denunciati: 162,5 milioni, media individuale 23 mila. A fronte di 805 soggetti sotto la soglia di povertà (10 mila euro) ci sono 297 concittadini che incamerano oltre 60 mila euro l’anno, tra cui 81 con più di centomila.

Codroipo

È il comune più popoloso del Friuli dopo Udine (14 mila 421 residenti). Tipico centro agricolo (per quanto possa valere ancora tale catalogazione) conta la presenza sul territorio di alcune industrie del comparto termo-meccanico.

Nel 2011 i suoi 9 mila 564 contribuenti hanno denunciato redditi per complessivi 216,3 milioni, ovvero 22 mila 621 ciascuno. Sono oltre un migliaio i poveri (meno di 10 mila euro). L’ottanta per cento dei dichiaranti (7 mila 629) evidenzia guadagni tra 10 e 40 mila euro, mentre 354 si assestano oltre i 60 mila, compresi 95 che superano i centomila.

Latisana

Ben il 15% dei latisanesi (1.195 persone) rientra nella soglia di povertà, percependo meno di 10 mila euro l’anno, cui si affianca il 42% (3.373 individui) che si ferma alla soglia tra 10 e 20 mila. Insieme fanno il 57% dei dichiaranti (più della metà) al di sotto di 20 mila euro.

Pochi i benestanti con oltre 60 mila euro: solo 288, il 3,6% del totale, tra cui 87 con più di 100 mila euro l’anno. Appare evidente che l’indice di benessere si è molto ridotto nell’ultimo decennio.

Lignano

Il comune balneare fotografato dal fisco è un centro che conta 1.208 persone che stentano a sbarcare il lunario. Il reddito complessivo dei 4 mila 580 dichiaranti è di 91 milioni di euro, con una media pro capite di 19 mila 879.

È l’unico tra i dodici comuni esaminati che si attesta sotto i 20 mila euro di media. Ben 2 mila 934 di essi (il 64%) guadagna meno di 20 mila euro l’anno, mentre i concittadini che superano i 60 mila sono una ristretta minoranza (194 persone, il 4,2%). Una vera cura (finanziaria) dimagrante quella subita negli ultimi anni dagli operatori turistici locali.

Manzano

Nei bassifondi della classifica dei redditi c’è anche l’ex capitale mondiale della sedia, un tempo il più ricco comune della provincia di Udine: la media risultante dalle 3.901 dichiarazioni presentate si ferma a 20 mila 310 euro l’anno.

Oltre il 60% dei manzanesi si colloca al di sotto di tale indice, mentre va un po’ meglio al 32% che guadagna tra 20 e 40 mila euro. Solo il restante 8% va oltre 40 mila: 299 persone, tra cui 28 mosche bianche (record negativo tra i 12 comuni considerati) con più di 100 mila euro l’anno.

Martignacco

È tra i comuni friulani con i redditi più elevati: 100 milioni in totale, oltre 24 mila euro di media. La fascia più consistente di contribuenti (1.926: 46%) guadagna tra 20 e 60 mila euro l’anno e 57 persone superano i centomila.

La spiegazione di tali soddisfacenti – in termini relativi – livelli di ricchezza sta forse nella presenza di una zona industriale ricca di insediamenti produttivi, che riescono ancora a remunerare adeguatamente investimenti e forza lavoro.

Palmanova

È un altro dei pochi comuni friulani che, pur privo di grandi industrie, fa registrare tra i propri cittadini redditi medi superiori a 24 mila euro l’anno, equamente distribuiti tra i diversi scaglioni di contribuenti.

La fascia più consistente – il 38%, quella che tiene alto l’indice generale – è costituita dai mille 264 soggetti che guadagnano tra 20 e 40 mila euro l’anno. Pochi ultra ricchi (42 persone) ma al tempo stesso un numero di poveri sotto la media generale.

San Daniele

La città collinare dei prosciutti (e un tempo degli scarpez) conta 5 mila contribuenti su 7. 893 residenti, con una consistente densità di aziende operanti sul territorio.

La presenza di un forte comparto alimentare le consente di generare un monte redditi per oltre 118 milioni di euro, con una media prossima a 24 mila a testa (23.677). Conta 79 persone agiate con oltre 100 mila euro l’anno, a fronte di 535 soggetti che non vanno oltre 10 mila (media 6 mila euro: 500 al mese, poco più della pensione minima).

San Giorgio di Nogaro

Le attività connesse alla gestione portuale dell’Aussa-Corno non portano grandi ricchezze, se il complesso dei 4 mila 633 contribuenti dichiarano solo 100 milioni di reddito, con una media di 21 mila 612 a testa.

Assieme a Manzano, è il comune che detiene la maglia nera per numero di “paperoni”: solo 36 dichiaranti (lo 0,78%) ha guadagni superiori a 100 mila euro l’anno. Alla luce di tali risultanze è legittimo ipotizzare che buona parte dei manager e industriali privati e pubblici che operano in zona abbiano la residenza fiscale in altra località.

Tavagnacco

È un comune con un elevato rapporto tra popolazione e partite fiscali: quasi 9 mila denunce (8.889) su una popolazione di poco più di 12 mila residenti. È l’effetto del boom di nuove aziende che la capitale del distretto digitale ha fatto registrare in questi ultimi anni, oltre alla concentrazione di svariate attività commerciali e terziarie ubicate a Feletto e lungo la statale Pontebbana.

Non è un caso se qui si registra la più elevata creazione di reddito sia in termini assoluti (220,8 milioni di euro, il doppio di San Giorgio) sia nella media pro capite: 24 mila 837 euro, ben 4 mila in più rispetto a Manzano. È anche il comune in cui i detentori di redditi oltre 100 mila euro l’anno superano il centinaio (102), con una media di 196 mila, la più elevata in assoluto.

Tolmezzo

Il comune capoluogo della Carnia conta 6 mila 503 contribuenti su una popolazione di 10 mila 611 abitanti, poco più di uno su due. Il reddito globale del 2011 è di 153 milioni di euro, media 23 mila 557 a testa, più elevato di quello di tanti centri del Medio e Basso Friuli, a dispetto del luogo comune sul decadimento delle aree montane.

Oltre i quattro quinti dei contribuenti (5.329 titolari: l’82%) si collocano – equamente divisi – nelle due fasce di 10-20 mila euro (media 14.950) e 20-40 mila (media 25.900). Al di sopra dei 40 mila euro di entrate si trova una minoranza di 612 dichiaranti (9,4%) mentre 562 ricadono entro la soglia di povertà, con una media di 6 mila 244 euro l’anno, 520 al mese. Poco più della pensione sociale.

DESTRA TAGLIAMENTO

Azzano Decimo

È uno dei due soli comuni della Destra Tagliamento – su otto – con reddito medio sotto i 22 mila euro. I poveri sono più di uno su dieci. L’81% dei dichiaranti (7.286) rientra nella fascia tra 10 e 40 mila euro. Un azzanese su dieci dichiara oltre 100 mila euro di entrate l’anno.

Cordenons

Tra i comuni più popolati, i suoi oltre 11 mila contribuenti hanno maturato redditi per 265 milioni di euro, con una media che risulta superiore di mille euro l’anno rispetto a quella generale: 23 mila 284 contro 22 mila 543.

Il discreto livello di benessere (relativamente parlando) è confermato dalla presenza di 126 cittadini (11%) con guadagni superiori a 100 mila euro. Ma oltre mille persone (il 9%) devono vivere (a pagare le tasse) con 600 euro mensili.

Fiume Veneto

Si piazza poco sotto la media di 22 mila 500 euro di reddito annuo, con quasi l’11% dei contribuenti sotto i 10 mila euro annui. Veramente insignificante il numero di coloro che guadagnano oltre 60 mila euro l’anno: solo 238 ovvero il 3,4% del totale.

Maniago

Preoccupante il declino della città dei coltelli. In coda alla classifica dei redditi medi totali (21 mila 121 a testa), ai vertici dell’indice di povertà con oltre 12 cittadini su cento costretti a vivere con meno di 500 euro mensili. A questi livelli è difficile pensare a fenomeni di evasione o elusione fiscale: è indigenza allo stato puro.

Porcia

Si parva licet, è il comune della Destra Tagliamento con i redditi medi più elevati: 23 mila 372, al livello di un impiegato di concetto. Supera di poco il centinaio il numero di quanti guadagnano oltre 100 mila euro l’anno a fronte di 850 che stanno sotto i dieci mila.

In mezzo 3 mila 743 concittadini che incamerano tra 20 a 40 mila euro (39%) e 852 (9%) tra 40 e cento mila.

Sacile

È il comune più popoloso della provincia di Pordenone, con 11 mila 786 contribuenti, e quello (assieme a Cordenons e Porcia) con il reddito medio più elevato: 23 mila 246 euro.

Detiene pure il record dei “paperoni”: 150 sacilesi dichiarano di guadagnare oltre 100 mila euro l’anno, con una media di 161 mila pro capite. Ma anche nella “ricca” Sacile ci sono 1.333 persone che stentano a campare, con 510 euro al mese.

San Vito al Tagliamento

Rispetto a un reddito medio comunale di poco più di 22 mila euro l’anno vi sono 7 mila 250 sanvitesi che si pongono nel range tra 10 e 40 mila euro, cioè 4 su 5. Se la passano meglio solo 811 concittadini, il 9%, tra cui 91 con incassi medi vicini a 150 mila euro l’anno.

Spilimbergo

Un mosaico (poco brillante) emerge dall’analisi reddituale dell’ultimo comune della Destra preso in esame: 926 poveri (13%), due mila 984 soggetti (42%) che incassano tra 10 e 20 mila euro l’anno, due mila 606 (36%) tra 20 e 40 mila. Al di sopra di 40 mila euro annui si contano 635 contribuenti (9%) di cui 64 che superano i centomila euro. Reddito medio 22 mila 224 euro.

Conclusioni

Commenta un sindacalista osservando le tabelle: «Nella prima colonna dovrebbero stare i pensionati al minimo; nella seconda i pensionati senza aggettivi qualificativi; nella terza (20-40 mila) impiegati e quadri; nella quarta (40-60) manager e dirigenti, a seguire imprenditori, direttori d’azienda, dirigenti pubblici, finanzieri. Nella realtà c’è un arretramento di tutti i ceti verso gli scaglioni inferiori. Anche tenendo conto della crisi che non risparmia nessuno, non si può non rilevare un gap tra dichiarazioni fiscali e tenore di vita diffuso».

Al di là delle considerazioni etico-sociali, dall’indagine si deduce che da alcuni anni anche in Friuli si registra un costante abbassamento dei livelli di benessere. Viene da concludere: credo quia absurdum. Tradotto liberamente: speriamo non sia (tutto) vero.

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