La denuncia dell’Enpa: In Carnia troppi cani senza microchip

Il presidente Pollacci: "Anche la mancata sterilizzazione dei gatti è un problema"
ANTEPRIMA canile a tolmezzo
ANTEPRIMA canile a tolmezzo

TOLMEZZO. L’Enpa di Tolmezzo promuove l’attuale gestore del canile e studia un programma e una raccolta fondi per organizzare corsi di interazione uomo-animale per far conoscere alla gente cosa fare per il benessere dell’animale. Il presidente della sezione tolmezzina dell’Enpa, Maurizio Pollacci, guida una squadra di 24 volontari, tutti carnici e piuttosto attivi nella collaborazione con il canile comprensoriale.

Sul territorio carnico Pollacci rileva due criticità: tanti cani che si trovano nei paesi ancora non vengono chippati e c’è un grosso problema relativo al fatto che pochi gatti sono sterilizzati, così si creano situazioni problematiche che alla fine diventano un costo ingente anche per la collettività. «Bisogna chippare i cani – ammonisce – e cominciare a sterilizzare di più i gatti».

Ne beneficiano anche in salute. I Comuni purtroppo dimostrano di non avere rigore e i paesi si ritrovano con parecchi gatti randagi e malati. «L’Oasi felina di Cercivento – segnala – ha più di 60 gatti e continuano ad arrivare. È un’iniziativa privata, che fatica a dare risposte al territorio, visti i numeri. Noi, come Enpa collaboriamo anche con loro».

In canile c’erano 5 cani fino al 13 giugno, quando Luna, pastore tedesco di 3 anni, ha trovato finalmente casa e 13 gatti. «L’attività dei volontari al canile –racconta – è far sgambare i cani e seguire la parte di gioco per l’animale. Facciamo inoltre banchetti per la raccolta di fondi e pubblicizziamo le adozioni degli animali in canile, ma anche di cani che non si trovano in canile, ma che per motivi di salute dei padroni o di maltrattamenti necessitano di una nuova casa. Il canale che usiamo e che ha maggiore efficacia è Facebook».

Pollacci spiega che ogni anno esce dal canile in adozione un numero di cani pari a quello delle bestiole ospitate. Vuole inoltre rivolgere un sentito plauso all’educatore cinofilo, Carlo Sanna, che da gennaio è stato incaricato dall’Uti della Carnia di gestire il canile: «da parte sua – assicura – c’è collaborazione totale coi volontari dell’Enpa e da lui impariamo tanto.

Con lui vengono fatte diete personalizzate in base al peso e allo stato di salute degli animali, la qualità del pasto è migliorata molto, così come l’igiene. Anche il rapporto con gli animali è maggiormente seguito e curato. Ai corsi gratuiti di primo soccorso organizzati (era la prima volta che si svolgevano) hanno partecipato oltre 70 persone con giudizi molto positivi».

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