La difesa del funzionario arrestato per corruzione: «Non ha intascato un soldo, faremo ricorso al Riesame»

PORDENONE. Le difese degli indagati studiano attentamente l’ordinanza firmata dal gip Rodolfo Piccin, per preparare le contromosse. Il primo passo sarà il tribunale delle libertà di Trieste.
«Ricorreremo senz’altro al Riesame – ha preannunciato l’avvocato Paolo Dell’Agnolo, che assiste il funzionario dell’Agenzia delle entrate Fabrizio Florean –. Il giudice Piccin è un giudice molto attento, dobbiamo studiare bene le carte e capire come siamo arrivati a questo punto. Al di là della ridondanza dei titoli di reato contestati, però, la stessa ipotesi accusatoria, nei contenuti, non sembra pesante».
Per Florean la notifica della misura cautelare per le ipotesi di indebita induzione a dare e promettere utilità e per corruzione è stata un fulmine a ciel sereno. «È stata assolutamente inaspettata – ha sottolineato il legale di fiducia del funzionario – e il mio assistito la ritiene del tutto immeritata. Confida di poter dimostrare la sua innocenza».
Gli elementi raccolti dagli inquirenti, secondo il legale, si prestano a diversa interpretazione a seconda del punto di vista. La difesa di Florean ha messo un punto fermo: «Non ha intascato un centesimo e questo è agli atti, è stato accertato che i soldi della sponsorizzazione sono andati all’associazione e non a lui».
La Procura ritiene invece che dopo l’accreditamento di 6.100 euro sul conto corrente della società sportiva, effettuato il 18 dicembre dell’anno scorso, almeno in parte la somma sia stata prelevata dall’indagato.
Margini per impugnare l’ordinanza al tribunale del riesame si colgono nel ridimensionamento operato dal gip sulla sussistenza di gravi indizi in ordine alla riscossione di panettoni e prosciutti in cambio delle informazioni fornite all’imprenditore di Prata.
Il giudice ha osservato invece che non rientra nelle relazioni di cortesia l’uso del furgone aziendale concesso al funzionario del Fisco. Un altro elemento che viene preso in considerazione è la distanza temporale fra la verifica fiscale in azienda e la sigla del contratto di sponsorizzazione, a un anno e mezzo di distanza.
Non è stata ancora fissata la data per l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip. In tempi di coronavirus, si svolge in streaming.
Anche l’avvocato Guido Galletti, che assiste l’imprenditore di Gaiarine Gianluigi Pessotto, indagato per corruzione, sta valutando il ricorso al tribunale del riesame di Trieste contro la misura interdittiva che lo ha sospeso per sei mesi da qualsiasi ufficio direttivo nella sua azienda, la Solvepi di Prata. La difesa sta esaminando con attenzione gli atti.
«Ritengo che la vicenda sia spiegabile – ha commentato l’avvocato Galletti – e che alcuni profili nell’ordinanza meritino un approfondimento e una rivalutazione meditata. Siamo di fronte a un imprenditore serio che si è ritrovato con una misura invasiva che incide in maniera significativa nell’esercizio della sua attività».
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