La difesa: «Tutti quanti siamo vittime del terremoto»

L’avvocato: vicinanza e rispetto per le famiglie, ma anche la situazione di Bearzi è dolorosa

«Rispettiamo la decisione della Magistratura, a tempo debito presenteremo le istanze per l’eventuale applicazione di misure alternativa al carcere, visto che per l’entità della pena, superiore a tre anni, il mio assistito non è rientrato nei benefici di legge». Questo il commento dell’avvocato Paolo Enrico Guidobaldi, difensore del preside Livio Bearzi, a poche ore dall’accompagnamento di quest’ultimo nel carcere di via Spalato, a Udine.

«Al momento – ha aggiunto il legale del Foro dell’Aquila – posso solo dire che ho un grande magone. Perché se è vero che a tre famiglie è stata inflitta la sofferenza più profonda che ci può essere, quella di perdere un figlio, una sofferenza per la quale ci vuole rispetto a partecipazione, è anche vero che pure la situazione del dottor Bearzi è dolorosa. Anche lui in qualche modo è una vittima del terremoto. Anzi di tre terremoti. Dopo essere sopravvissuto ai due che hanno colpito il Friuli nel ’76 – spiega – , è stato segnato definitivamente da quello dell’Abruzzo. È una persona eccezionale e finora ha saputo sopportare tutta questa vicenda con estrema dignità». La legge 107 di quest’anno,quella sulla cosiddetta “Buona scuola”, rimarca lo stesso avvocato Guidobaldi, «individua nel dirigente scolastico il responsabile della sicurezza. E di certo la sentenza sul caso Bearzi ha anticipato tale orientamento».

Già ieri il mondo della scuola è stato profondamente scosso dalla notizia rimbalzata anche in rete. E in tanti hanno voluto manifestargli stima, vicinanza e solidarietà.

(a.r.)

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