La farmacia Beltrame dopo 70 anni non farà più il servizio notturno

Dal primo gennaio 2021 la farmacia Alla Loggia di piazza Libertà (più nota come farmacia Beltrame) non effettuerà più il servizio notturno. «Sono cambiati i tempi – sostiene la dottoressa Nicoletta Rossi Beltrame – e garantire un servizio alla città e ai territori vicini durante la notte non è più conveniente, soprattutto dopo la liberalizzazione degli orari, con diverse farmacie che tengono aperto più a lungo la sera». A fare notizia non è tanto l’interruzione del servizio, ma il fatto che la farmacia di piazza Libertà svolgeva questo compito da oltre 70 anni. «Il Comune ci aveva dato l’incarico negli anni ’40, dopo la guerra – ricorda la dottoressa Beltrame – assicurandoci anche un piccolo contributo per farlo (che con il tempo è venuto a mancare). Sono arrivata qui 45 anni fa, prima del terremoto, e mi sono ritrovata questo servizio, che ho sempre mantenuto facendo anche molti sacrifici, spesso lavorando giorno e notte consecutivamente»
Oggi però le cose sono cambiate e l’emergenza Covid ha dato il colpo finale, visto che di notte, in farmacia, non ci va praticamente più nessuno. «Negli ultimi tempi siamo sempre stati lasciati da soli, ora toccherà agli altri farmacisti organizzarsi, magari facendo a turno per la notte come avviene a Trieste o a Pordenone. Avremmo potuto interrompere anche prima il servizio, visto che non c’era alcun obbligo da parte nostra se non una forma di cortesia nei confronti dei colleghi».
Nicoletta Rossi Beltrame ha rilevato la farmacia Alla Loggia da uno zio, Luigi Vittorio, che a sua volta l’aveva ereditata dal padre Gino, insediatosi in quell’edificio nel 1900. «Qui la farmacia c’è da 600 anni, è stata la prima in città ad aprire al pubblico», racconta Rossi Beltrame, a cui tornano in mente diversi aneddoti di una vita trascorsa al servizio degli altri. «Non abbiamo mai perso un giorno di lavoro, nemmeno dopo il terremoto. In quelle giornate campali del 1976 ci siamo messi fuori dalla farmacia con un’auto per distribuire le medicazioni alle persone che venivano a chiedercele, smistando il “traffico” tra l’ospedale militare e quello civile».
La dottoressa ricorda anche qualche cliente “particolare”: «C’era un corazziere che veniva sempre la notte a prendere quintali di aspirina per il suo cavallo». Il servizio notturno parte alle 23 e va avanti fino alle 8 del mattino. Con il lavoro degli ultimi decenni, la farmacia Beltrame è diventata un punto di riferimento e non solo per la città, come conferma la stessa titolare: «Ci chiamano dal Burlo di Trieste per alcune medicine e c’è chi arriva da Tolmezzo o da Villa Vicentina per fare acquisti da noi. C’è un po’ di rammarico per la scelta di interrompere il servizio notturno, ma non si poteva andare avanti così. Però siamo contenti per quello che abbiamo fatto fino a oggi», chiude Rossi Beltrame.
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