La febbre, il respiro corto e il ricovero: l'ex vicepresidente del Fvg Ciani compie gli anni in terapia intensiva

UDINE. Il respiro non arrivava più e la paura che fosse troppo tardi lo tormentava. La corsa in ospedale a San Daniele dove l’imprenditore, Paolo Ciani, già assessore e vice presidente della Regione, ha capito cosa significa aver bisogno di un letto in terapia intensiva e non poterlo avere immediatamente a disposizione.

Ciani ha visto con i suoi occhi le sofferenze dei pazienti che come lui continuano a lottare contro il virus, e apprezzato l’impegno degli operatori sanitari costretti a lavorare in condizioni difficili. Mai avrebbe immaginato di festeggiare il suo cinquantanovesimo compleanno in un reparto di terapia intensiva.

Paolo Ciani ricoverato in terapia intensiva attacca la Regione

«Dopo essere stato curato per più di una settimana a casa dal personale del Dipartimento sanitario, la febbre non mi dava tregua e l’improvviso aggravamento dei disturbi respiratori ha richiesto il ricovero» racconta l’imprenditore dalla terapia intensiva, mentre chi divide la stanza con lui è attaccato al respiratore o tracheotomizzato.

Ciani è stato trasferito a Udine venerdì scorso dopo aver atteso per ore il posto che non c’era. «Alle 8 i medici hanno richiesto un posto in terapia intensiva a Udine, ma da San Daniele sono partito alle 17 e un’ora più tardi lo staff del dottor Amato De Monte mi ha sottoposto al primo dei tre cicli di ozonoterapia. I benefici sono stati quasi immediati».

Ciani sotto ozono terapia, anche lo chef Cracco gli augura pronta guarigione

È stato lui stesso a scriverlo sui social postando la sua immagine col casco. «In reparto c’è grande umanità, il personale con maggior esperienza alle spalle affianca i neoassunti. Sono in mezzo a persone che stanno molto male e a medici che danno il massimo. Qui ho visto uscire i corpi nei sacchi neri. I sanitari temono una nuova ondata di contagi anche a seguito del passaggio del Friuli Venezia Giulia nella zona gialla».

Il politico e l’imprenditore (oggi amministra l’azienda Villa food ed è consigliere comunale a Villa Santina) non augura a nessuno di provare sulla propria pelle cosa significa «cercare quello che sembra essere l’ultimo respiro». Invita, infatti, a non paragonare le conseguenze provocate dal virus «né a una banale influenza né a una normale polmonite. Fare questo sarebbe pura follia perché questo virus di normale non ha proprio nulla».

Proprio perché ora sta meglio, Ciani invita i governanti a non nascondere la polvere sotto il tappeto: «Chi governa deve farlo meglio del suo predecessore senza demolire ciò che ha ereditato, in questo modo la nostra Regione ha saputo superare le tragedie del passato.

Ammettere – sottolinea – che anche nel sistema sanitario qualche problema ogni tanto c’è, è indice di intelligenza, non farlo è sbagliato». Il messaggio rivolto a tutti coloro che gestiscono la sanità è molto chiaro. La cosa che l’ha fatto soffrire di più «è la mancanza degli affetti rimasti, come richiede il protocollo, fuori dalla porta», afferma apprestandosi a vivere la vita in modo diverso rispetto al modello seguito finora.

«La vita mi aspetta – assicura – e per prima cosa farò il vaccino anti Covid». —

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