La festa dei grillini «Non siamo neoleghisti e vogliamo la Regione» Foto e Video

Rizzetto da mancato sindaco a deputato: siamo piú decisi del Carroccio. E parte la sfida a Tondo e Serracchiani: strada spianata possiamo vincere

CASSACCO. Vent’anni dopo o giú di lí. Ieri la Lega Nord; oggi il Movimento 5 Stelle. Due movimenti-grimaldello contro la (s)partitocrazia schierati rispettivamente contro la prima e la seconda repubblica. Due impeti popolari contro lo strapotere della Casta.

Due irruzioni dei signor Rossi o dei signor “Nessuno” in Parlamento nel tentativo chemioterapico di curare il tumore di una democrazia asfittica, se non addirittura in fase terminale. Tuttavia, la tentazione di un déjà vu politico non tiene da nessuna angolatura. E non soltanto perché il M5S è un movimento spalmato su tutto il territorio nazionale rispetto al localismo revanchista della Lega.

«Sí, le differenze con il Carroccio della prima ora sono enormi – dichiara Walter Rizzetto, capolista alla Camera – nel senso che abbiamo dimostrato di partire da uno scalino superiore rispetto alla Lega che, nessuno lo nega, è stata un movimento importante. Resta il fatto che in venti anni non ha portato a casa nulla, a partire dal Federalismo. Noi, credo, siamo molto piú determinati».

Già, Walter Rizzetto. Uno dei paradigmi del Movimento di Beppe Grillo. Lo scorso anno era candidato sindaco al Comune di Tricesimo. Non ce la fece neppure a entrare in consiglio comunale. Oggi fa le valige per Roma con destinazione la Camera dei deputati. Dopo il ko di Tricesimo ha continuato a crederci. E come tanti ieri ha brindato a una vittoria che, se è andata oltre ogni rosea previsione, in Friuli sa addirittura di impresa. Ma il popolo dei “grillini” almeno qui in Friuli ha avuto una risposta compassata. Il quartier generale per festeggiare era il Befed di Cassacco.

Pacche sulle spalle. Qualche abbraccio. Un brindisi. E una promessa: strappare al bipolarismo la guida della Regione Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo immediato è, dunque, battere l’uscente Tondo e la pretendente Serracchiani.

«Non lo neghiamo – afferma il candidato alla presidenza della Regione, Saverio Galluccio – che adesso abbiamo la strada spianata per vincere le regionali. Personalmente, sono convinto che con il 30-31% dei voti si vince. E noi ce la possiamo fare. Anzi, sull’onda di questa vittoria incredibile la strada si farà in discesa. La gente ci segue, lo abbiamo capito in queste due ultime settimane. E da oggi ci seguirà ancora di piú. Siamo in tanti, siamo entusiasti. E non vogliano farci scappare questa occasione storica di cambiare il Paese e ovviamente anche la nostra regione. Da dove arrivano i nostri voti? Da sinistra, da destra, dagli indecisi, dagli arrabbiati. Da quelli che vogliono un’altra Italia».

Sí, il popolo dei 5 Stelle è variegato. Silvio vive a Timau. Si è iscritto al Movimento nel 2008 dopo anni politicamente in stand by. La famiglia Francia, lui medico, lei operatrice sanitaria, era divisa a metà: marito che arriva dal centrosinistra; lei dalla Lega. «Ci siamo ritrovati su questa scommessa e ci crediamo», dice l’uomo. Roberto, invece, riassume cosí il suo percorso politico: «La mia era una famiglia di democristiani, poi ci fu Tangentopoli e mi aggrappai alla Lega, ma l’abbraccio con Nerlusconi non mi è mai andato giú. Ho votato anche Illy e il Pd... ed eccomi qui. E sono certo che questa è la volta buona per cambiare l’Italia».

Sarà, ma il nodo già da oggi sarà quello della governabilità. Rizzetto consiglia la prudenza. E si dice certo che un governo si può e si deve fare. «Noi – assicura – saremo piú responsabili di quello che si sta dicendo in giro. E siamo pronti a votare tutti i provvedimenti che riterremo congrui con le nostre battaglie. No, non ci saranno preclusioni di sorta visto che noi avremo finalmente la libertà di uscire dallo schema ormai consumato dei voti in base ai diktat di partito».

Al Befed si fa festa mentre arrivano i dati oltre che dei singoli Comuni anche della Camera e del Senato. «Il dato sconcertante – insiste Rizzetto – è capire come fa la gente a seguire ancora Berlusconi. Credo fosse abbastanza chiaro, dopo quasi vent’anni del suo governo, che è un uomo di spettacolo e basta. Evidentemente il suo ventennio non ha insegnato nulla. E molti non hanno capito che scomodare Balotelli oppure l’Imu erano soltanto escamotage per prendere voti». La vera novità, afferma un altro grillino con trascorsi da socialista di rilievo, è che il bipolarismo è finito. «Non oso pensare – affonda – cosa stia pensando in queste ore il buon Bersani che voleva smacchiare il leopardo...».

Il M5S è, dunque, pronto alla sfida per la conquista della Regione. A partire dal “no” secco alle Province. «Siamo per la loro assoluta chiusura – aggiunge Rizzetto – e per questo non ci presenteremo con nostre liste. Dico di piú: in queste settimane si è parlato troppo e non sempre a ragione della famosa terza corsia. Bene, la nostra proposta è chiara. I fondi per realizzarla possiamo trovarli chiudendo appunto le quattro province della nostra Regione. Adesso, lo ribadisco, dobbiamo dare l’ultima spallata imponendoci anche alle regionali».

Il tamtam del Movimento 5 Stelle continuerà a correre in rete, nelle piazze e nei bar del Friuli Venezia Giulia. «Cresceremo ancora – sostiene il candidato alla presidenza della Regione – e non abbiamo paura dei essere in tanti. Dico di piú: sappiamo che qualcuno in Parlamento tenterà di “comperare” qualcuno dei nostri. Magari gli andrà anche bene, ma non riuscirà a fermare l’onda ormai irresistibile di questa Italia che finalmente ha deciso di voltare pagina e dare una spallata a un sistema che non ha piú nulla da dire e da dare». «Sí, saremo una sorpresa per quanti sostengono che siamo soltanto un movimento di casinisti».

«I cittadini – è ancora il parere di Rizzetto – sono stufi e vogliono cambiare. Noi promettiamo che a Roma metteremo subito mano alla legge elettorale che rimane una delle cause principali della grave situazione in cui siamo finiti». Sicuri di farcela perché «Berlusconi è improponibile, perché Bersani ha vinto con l’apparato contro la novità-Renzi, perché non vogliamo strutturarci».

Un orecchio alle ultime notizie poi un urlo di gioia nel sapere che in Fvg alla Camera il movimento è ormai a un passo dalla vittoria.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto